VENEZIA Il furto sacrilego nella chiesa di San Felice avvenuto all'inizio della Settimana Santa ha colpito tutti in città. Il patriarca Francesco Moraglia ha presieduto una messa di riparazione. I ladri entrati nella chiesa hanno rubato oggetti sacri mirati chiaramente a un uso profanatorio. Un colpo avvenuto sabato scorso tra le 12 e le 15.30, quando la chiesa è chiusa per la pausa pranzo: sono spariti la pisside con le ostie consacrate, una croce astile d'argento, un calice e un ostensorio. Tutti elementi che potrebbero essere usati in una messa nera. Sono stati invece ignorati molti altri oggetti d'argento che potevano essere venduti facilmente.
«Profanare l'Eucaristia, ha affermato monsignor Moraglia è qualcosa di molto più grande e grave anche dell'incendio della cattedrale di Notre Dame: la cattedrale è stata costruita dalla fede della Chiesa ed è stata costruita per celebrare l'Eucaristia, per contenere l'Eucaristia, perché la comunità possa diventare comunità eucaristica nella celebrazione e nell'adorazione. Ci ha turbato molto vedere quel tesoro conosciuto in tutto il mondo bruciare. Ma quello che è accaduto qui è qualcosa di infinitamente più grande». Perciò, ha aggiunto il patriarca, «è terribile l'atto di profanazione. Ma è altrettanto e, anzi, più grande il gesto di chi vuole riparare».
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