La sfida di tre amici: un'osteria al servizio dei residenti. Apre ​"Ae saracche"

Martedì 4 Maggio 2021
La sfida di tre amici: un'osteria al servizio dei residenti. Apre "Ae saracche"
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VENEZIA - «Aprire un locale con i tempi che corrono è roba da pazzi. Noi però ci crediamo. Viviamo il punto zero della ripartenza veneziana e abbiamo la massima fiducia nei residenti e puntiamo a proporre la qualità in un servizio semplice e genuino».

La stessa Venezia, per molti destinata all'eterno ritorno del sovraffollamento turistico ora solo assopito, riserva invece ad alcuni il volto della terra ricca di opportunità da cogliere. Questo è il punto di vista condiviso da Luca Barbieri, Giuliano Oltolini e Paolo Albani, due veneti e un lombardo, amici di vecchia data legati dalla passione per la ristorazione, che in città hanno deciso di realizzare il loro sogno di una vita: un'osteria tutta loro.


Ae saracche (sarde in dialetto) solleverà i battenti oggi, pronta ad accogliere per un'ombra e una parentesi di leggerezza residenti e visitatori di passaggio in Fondamenta Rio Marin. «Ciascuno di noi ha fatto la sua strada in questo ambito, chi sviluppando più esperienza nel rapporto con i clienti, chi tra i vini, chi in cucina. L'idea di dare vita a una creatura nostra è il desiderio condiviso da sempre racconta Giuliano - In molti ci hanno dato dei pazzi ma anche solo l'affetto dimostrato dal vicinato in questi mesi di allestimento, i loro incoraggiamenti e sorrisi, ci hanno spronati».


Lo spazio è accogliente e luminoso, con le pareti tappezzate da bottiglie di vino e il bancone in legno antico circondato dalle alte sedute. «Durante la ricerca non sono mancate le richieste esose di diversi proprietari ma non ci siamo persi d'animo. A ottobre abbiamo trovato questa ex enoteca vuota in cui abbiamo fatto solo alcune modifiche, di base perfetta così com'era. La zona ci piace e da due mesi siamo pronti a partire, ricreando l'atmosfera informale dove svagarsi e far due parole spiega Paolo - Oggi si fatica a trovare chi ti serva semplicemente un buon bicchiere di vino con un panino alla porchetta. Questa è invece la filosofia che rilanciamo, innanzitutto a chi vive nei dintorni».


Il menù parte con una selezione di prodotti locali di stagione e piatti della tradizione, cicchetti e vini e birre del territorio. «Il Comune ci ha concesso tre tavolini all'esterno per poter inaugurare finalmente con dei coperti agibili», racconta Luca, lo chef. «L'anziana signora del piano di sopra sarà la prima a goderseli aggiunge scherzando Giuliano - Siamo già diventati i suoi nipoti adottivi, ci ripete quanto sia felice per la nostra iniziativa. Sembra una sciocchezza ma il solo fatto di avere una luce accesa sotto casa, in una fondamenta in cui la sera cala il buio, le mette tranquillità. E come lei, molti altri vicini ci hanno fatto le congratulazioni e gli auguri».
Ae saracche potrebbe davvero essere un punto di ritrovo che torni alle origini dell'osteria veneziana, interrompendo così il ciclico ripetersi di bacari e trattorie spesso simili tra loro. Tra musica dal vivo, lettura di poesie o opere d'arte di qualche giovane artista emergente locale, le idee non mancano di certo, così come la grinta con cui l'847/d di Santa Croce i accenderà i due fari appesi all'ingresso.
C. Fra.

Ultimo aggiornamento: 09:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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