Dalla Regione stretta nei centri storici: appello a evitare calli e campielli affollati Le nuove regole

Venerdì 13 Novembre 2020 di Davide Tamiello
Turisti a Venezia
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C’è un “caso Venezia” nell’ordinanza annunciata  dal Governatore Luca Zaia.

La città lagunare è, per struttura e vocazione (turistica), l’anomalia principe del nuovo giro di vite di misure anti contagio. Il problema ruota attorno al divieto di passeggiate in “centro storico”. Ogni capoluogo, ogni cittadina del Veneto, ha il suo. Venezia però non fa testo, limitare il provvedimento a piazza San Marco sarebbe inutile perché l’intera città è un centro storico. A questo si deve aggiungere il turismo, una variabile che rende ogni minimo angolino potenzialmente a rischio assembramenti. A rigor di logica, quindi, per i veneziani questa ordinanza dovrebbe costituire un secondo lockdown. Non sarà così, la Regione ha preso atto del bug lagunare e ha dato un’indicazione ad hoc: qui farà fede il concetto di “zone affollate”. Funzionerà così: se attraversando una calle stretta ci si imbatte in un capannello di persone, meglio tirare dritto. Se ci si ferma, si rischia la multa. I residenti (del centro storico) godranno di un limite di tolleranza più alto, ma chi sgarrerà verrà punito.

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Altra questione: chi risiede a Mestre come potrà regolare i suoi spostamenti oltre il ponte della Libertà? Verrà applicato lo stesso metro che si terrà per i mestrini e piazza Ferretto, dunque chi dovrà andare a Venezia potrà farlo solo se con motivazione ben definita. La passeggiata fine a se stessa, invece, non sarà consentita. 


CONTROLLI
Attenzione perché da oggi in poi non si lascerà più correre: la pressione è elevata, anche le amministrazioni locali sentono il fiato sul collo della Regione. Se non dovessero arrivare risultati entro lunedì o martedì, infatti, Zaia potrebbe decidere di stringere ulteriormente la morsa. E allora, in quel caso, sarà inevitabilmente lockdown. I controlli saranno affidati a delle pattuglie miste, composte da forze dell’ordine di corpi diversi e polizia locale. Si dedicheranno, appunto, a evitare che si creino assembramenti e a garantire il rispetto del Dpcm e dell’ordinanza regionale. 
LE REAZIONI
L’ordinanza del governatore non è piaciuta a tutti. Particolarmente critico, per esempio, il presidente dell’ordine dei medici Giovanni Leoni. «Per uscire dall’emergenza coronavirus ci vorranno altri cinque o sei mesi - spiega all’agenzia “Dire” - e nel frattempo, costi quel che costi, è necessario arrivare ad una inversione di tendenza». 
«Capisco che politici siano sottoposti a mille pressioni - continua il dottor Leoni - ma penso ai miei colleghi anestesisti che non devono essere messi nella situazione di dover decidere chi intubare chi no. Zaia ha messo dei correttivi dicendo che è disposto ad assumere decisioni più drastiche, lo capisco, è un politico e il Veneto ha al momento una situazione discreta rispetto alle altre Regioni. Ma noi ragioniamo da medici e ci siamo già espressi, chiarendo che per noi è necessario un lockdown generalizzato in tutta Italia». Scettici anche i commercianti di piazza San Marco, che vedono questo provvedimento come una mezza misura complicata potenzialmente poco efficace. Cambiano anche le strategie di Interparking Italia, la società che gestisce il Tronchetto e che aveva proposto uno sconto ai clienti che avrebbero presentato uno scontrino di una spesa effettuata in città. Iniziativa che verrà posticipata a tempi migliori: «Con queste nuove restrizioni l’iniziativa sarebbe sprecata e potrebbe esser letta come una provocazione alla Regione - spiega il direttore operativo Jacopo Luxardi - La nostra volontà è quella di collaborare con il commercio e la città, ma in armonia con la legislazione. Siamo stati contenti dell’accoglienza avuta dalla proposta con il tavolo tra categorie e Comune, rimaniamo a disposizione per effettuarla in un secondo momento, magari proprio a Natale, aiutando la città a riprendersi».

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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