Opere «oscene» in mostra a Ca' Pesaro: la protesta dei visitatori

Mercoledì 30 Ottobre 2019 di Francesca Catalano
Opere «oscene» in mostra a Ca' Pesaro: la protesta dei visitatori
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Lamentele tra i visitatori per alcune opere esposte nella mostra in corso a Ca' Pesaro Breathless - Senza respiro dedicata ai giovani artisti contemporanei di Londra che riflettono anche sul sesso d'oggi, tra genitali e autoerotismo.

Genitali in mostra e atti di autoerotismo. Sta destando qualche fastidio nei visitatori la mostra Breathless - Senza respiro. Arte Contemporanea a Londra allestita a Ca' Pesaro, casa veneziana d'eccellenza dei Musei Civici per l'arte contemporanea. Persone che magari erano entrate per la collezione del museo, con i suoi Klimt e Rodin, e si sono trovati davanti anche a queste scene d'impronta sessuale. Nulla di nuovo, si sa, per un museo d'arte contemporanea. Ma nei primi giorni di esposizione più di qualcuno si è lamentato e ha protestato.
La mostra, a cura di Norman Rosenthal, Harry Woodlock e della responsabile del museo Elisabetta Barisoni,  presenta oltre 40 lavori di 16 artisti esordienti di giovane generazione che vivono a Londra, chiamati a Venezia a rappresentare l'arte contemporanea nell'era che segue la rivoluzione tecnologica, il libero mercato e i maestri del passato. Una generazione che si trova a fronteggiare esiti di recessione, austerità, precarietà e povertà e chi oggi fa arte a Londra è pervaso da uno stato ansioso. In mostra dipinti, sculture, installazioni, video e performance, alcune delle quali definite dai visitatori sgradevoli. Caratterizzato da arguzia, ironia e onestà, ma proprio per questo scomodo, è infatti il linguaggio londinese che è espressione di una società che, sempre più frenetica, è reduce da due Guerre Mondiali, liberalismo, rivoluzione tecnologica e cambiamenti del mercato, compreso quello dell'arte trasformatosi in un'attività di business. Tra questi anche la rivoluzione sessuale degli anni '60 di cui oggi si è diffusa una versione più fluida.
LE OPERENelle opere di Eddie Peake che rappresentano atti di autoerotismo il corpo umano è visto come potenziale oggetto scultoreo, tra ambiguità di genere e sessualità, discrepanze tra identità e collettività. Opere volutamente di forte impatto visivo in grado di provocare l'osservatore. Lo stesso per quanto riguarda le immagini dei dettagli dei genitali maschili e femminili messi in bella vista da Celia Hempton che, richiamando il famoso dipinto L'origine del mondo di Gustave Courbet, nei suoi lavori su tela espressi con pennellate rapide eleva le parti intime quale luogo di analisi, controllo, esplorazione e rappresentazione. Emergono così le contraddizioni tipiche della realtà contemporanea, divisa tra esibizionismo e tabù, tra digitalizzazione crescente e separazione fisica. Colorate e fantasiose sono invece le installazioni di Ed Fornieles che esplora l'impatto del mondo virtuale giocando sull'indeterminatezza tra finzione e realtà, dove vari aspetti della vita quotidiana vengono rielaborati grazie ad algoritmi in grado di trasformarli in animazioni dalle azioni imprevedibili.
IL COMMENTO«Tra i grandi temi sviluppati in mostra, oltre al rapporto con i media e le indagini sociologiche affrontati dai giovani artisti, emerge anche quello dell'identità che in ragazzi di 25 anni passa attraverso la riflessione sulla sessualità. - spiega la direttrice Muve, Gabriella Belli - In questa mostra il tema identitario non viene vissuto in modo aggressivo, distinguendosi dalla generazione degli anni 90 in cui vi era lotta tra i sessi. Gli artisti affrontano il tema della sessualità con un atteggiamento più poetico, intimista e per nulla volgare. La riflessione sul genere oggi è diventata emergente e importante, trattata con garbo e leggerezza non suscita imbarazzo, e chi entra in un museo contemporaneo deve aspettarsela».
Francesca Catalano
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Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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