Operatori sanitari aggrediti dai cittadini: volevano la terza dose di vaccino senza prenotazione

Lunedì 29 Novembre 2021 di Redazione Web
Operatori sanitari aggrediti dai cittadini: si sono presentati al centro vaccinale e pretendevano al terza dose senza prenotazione
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MESTRE - Operatori sanitari aggrediti da un gruppo  che voleva la terza dose di vaccino senza averla prenotata. E' successo oggi, lunedì 29 novembre, al PalaExpo di Marghera (Venezia), il principale hub territoriale per le vaccinazioni anti-Covid. Tensione ed episodi di intimidazione, sia fisica che verbale, sono stati denunciati oggi dall'azienda Ulss 3 Serenissima, il confronto è culminato con aggressioni nei confronti degli operatori sanitari, i protagonisti hanno inoltre intralciato il lavoro svolto nel Centro vaccinale.

Aggressione al centro vaccinale: cosa è successo

Si tratta, secondo quanto si è appreso, di persone che arrivano alla struttura senza prenotazioni, chiedendo di venire sottoposti alla terza dose di vaccino.

Ma in questo momento - ha precisato la direzione generale dell'Ulss - l'accesso libero è soltanto per gli over 80 o per le prime dosi. Finora le operazioni di somministrazione della terza dose si sono svolte nelle scorse settimane con ritmi blandi, nonostante la disponibilità di vaccini e di servizi, e nonostante tutti gli appelli all'adesione responsabile della cittadinanza. Da qualche giorno però la pressione si è fatta invece fortissima.

Operatori sanitari aggrediti

«Mentre continua ad operare al meglio entro il perimetro delle indicazioni ministeriali e regionali - afferma la nota dell'Ulss - e delle normative vigenti, ma anche andando incontro ad ogni ulteriore richiesta che sia possibile accogliere, l'Azienda sanitaria condanna ogni atteggiamento intimidatorio ed ogni pretesa non giustificata. Stigmatizza con forza in particolare gli episodi che hanno visto queste pretese sfociare in atti intimidatori e addirittura violenti, com'è accaduto oggi al PalaExpo di Marghera, quando il bersaglio di queste azioni sono stati quegli operatori sanitari, e ancor più grave quelle operatrici sanitarie - conclude - che sono da ben più di un anno e mezzo impegnati in ogni modo al servizio della cittadinanza nel contrasto al contagio».

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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