SPINEA - C'erano farmaci dappertutto e siringhe con aghi di diverse misure. Tutto repertato, tutto sotto sequestro per l'uxoricidio di ieri a Spinea. Quando gli investigatori sono entrati nella villetta al civico 5 di via del Commercio a Orgnano non c'era altro da fare che eseguire i rilievi. Agnese Mazzan, 81 anni ancora da compiere, era deceduta da alcune ore, uccisa dall'iniezione letale che il marito, Gianfranco Pasco, coetaneo, le aveva praticato. L'anatomopatologa non si è sbilanciata sulla composizione del mix di medicinali utilizzati: saranno le analisi di laboratorio e l'autopsia a fornire i chiarimenti necessari. Sulla dinamica dell'omicidio e del tentato suicidio non c'è tanto da dire: la prima ad ascoltare il racconto straziante di quanto accaduto poco prima è stata la figlia Elena, direttamente dalla voce del padre, quando l'ha raggiunta disperato e sotto choc, rendendosi conto che nulla sarebbe stato più come prima.
È stato il genero ad accompagnare i carabinieri nell'abitazione della tragedia: «Non c'è niente da dire, lasciateci in pace» la risposta all'approccio dei cronisti.
IL RITROVAMENTO
Agnese sembrava quasi che dormisse adagiata sulla poltrona reclinabile in soggiorno con la tuta da casa. Accanto a lei doveva esserci l'uomo della sua vita, il padre dei suoi due figli, il neurologo stimato in città e anche oltre, il compagno con il quale, insieme, aveva deciso di farla finita. Una scelta condivisa e consapevole che la coppia ha voluto esternare in una lettera firmata lasciata in bella vista sul tavolo. La prima ad andarsene doveva essere lei, senza accorgersi, dal torpore alla morte. Lui l'avrebbe seguita subito dopo, con l'ago conficcato in vena: ma non è andata così.
I VICINI
Una strada con accesso privato, via del Commercio, poco lontana dal supermercato Pam, composta per lo più da villette a schiera. E che ieri, dalle nove del mattino di una domenica quasi primaverile, in cui al tempo del contagio si è celebrata comunque la festa della donna, i carabinieri hanno presidiato fino al primo pomeriggio. I vicini escono sparuti, chi con la borsa vuota della spesa, chi con il sacchetto dei rifiuti, chi affonda il viso nel giubbotto e abbassa gli occhi.
Nessuno vuole parlare: «Se li conoscevo? Certo. Da più di trent'anni. Bravissime persone, una coppia splendida. Sono molto addolorata ma non chiedetemi nulla di più» commenta una signora affrettando il passo.
Il RICORDO
La notizia dell'uxoricidio si è diffusa subito in città.
Uccisa con l'iniezione dal marito, Agnese sembrava dormisse, tutt'attorno farmaci e siringhe
Lunedì 9 Marzo 2020 di Monica Andolfatto
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