San Marco, la Soprintendente chiude gli ombrelloni: via dopo l'emergenza

Mercoledì 25 Novembre 2020 di Nicola Munaro
San Marco, la Soprintendente chiude gli ombrelloni: via dopo l'emergenza

VENEZIA Tutto è iniziato con il decreto Rilancio: da lì sono discesi i plateatici allargati e senza costi (per decisione del Comune di Venezia) ma anche gli ombrelloni in panna per i caffè di Piazza San Marco.

Ma cosa sarà quando l'emergenza coronavirus resterà solo un ricordo? Per la Soprintendente ai beni culturali e architettonici di Venezia, Emanuela Carpani, dovrà tornare tutto come prima: via gli ombrelloni, plateatici rimessi al loro posto e situazione identica a prima di giugno. Una visione espressa ieri dalla Soprintendente durante l'incontro con l'assessore comunale al Commercio, Sebastiano Costalonga, che dal canto suo ha rilanciato: quel futuro studiamolo insieme, senza preclusioni. Di fatto è la prima pietra del prossimo tavolo di confronto tra assessorato al Commercio e Soprintendenza per immaginare una soluzione comune.


I PARLAMENTARI

«Non possiamo legare il discorso alla sola Piazza San Marco - ha commentato Costalonga - va coinvolto tutto il centro storico di Venezia. Ho chiesto alla Soprintendenza di studiare insieme un piano d'arredo e tecnologia che sia il meno impattante possibile dal punto di vista architettonico e che si sposi con le esigenze della salvaguardia della città. L'obiettivo però è che sia una soluzione definitiva alla questione dei plateatici, degli ombrelloni e dei riscaldatori invernali. Noi vogliamo richiamare la Venezia del Canaletto per questo ho detto: sediamoci e facciamolo assieme».


La sponda vincente, Costalonga la cerca nei parlamentari veneziani che l'assessore incontrerà venerdì al tavolo permanente delle categorie economiche aperto per far fronte comune all'emergenza Covid. «Chiederò ai parlamentari della nostra città, indipendentemente dal loro colore politico, di portare la questione a Roma, sul tavolo del ministero per i Beni artistici e culturali - ha spiegato Costalonga - Venezia non può decidere da sola, non possiamo trovare un accordo io e la Soprintendente e basta. Ci dobbiamo muovere secondo una linea guida nazionale per tutte le città d'arte che deve arrivare dal ministro Dario Franceschini: la normalità alla quale andremo incontro a fine emergenza non sarà più quella di prima del coronavirus. le persone avranno paura e continueranno a preferire i posti all'esterno. Ragioniamoci».Tra i temi trattati anche una soluzione per l'edicola delle Guglie che ora troverà posto tra i temi della Conferenza dei servizi per risolvere la questione legata alle acque alte.


IN TERRAFERMA

È invece arrivato il via libera da parte dei vigili del fuoco dell'utilizzo nei plateatici di bar e ristoranti di forme di riscaldamento alternative all'elettrico, troppo costoso. L'apertura alle altre fonti, come il gas, chiesta dai gestori e proprietari dei locali dovrà però passare attraverso una richiesta formale realizzata da un professionista e validata dagli stessi vigili del fuoco. «Stiamo ancora studiando la procedura - ha concluso Costalonga - ma è un passo avanti in una situazione difficile».

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