Gli ombrelli rotti tornano a nuova vita
e diventano ricercate borse di design

Sabato 22 Agosto 2015 di Serenella Bettin
Gli ombrelli rotti tornano a nuova vita e diventano ricercate borse di design
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Trovare un ombrello abbandonato, aprirlo, scoprire che dentro c'è l'immagine di un quadro di Van Gogh e farci una borsa. Ora è possibile. Cosa può nascere da un ombrello gettato in una calle a Venezia, o in piazza a Trieste o in quartiere desolato di Londra? Una borsa da viaggio o da passeggio. La stravagante idea è venuta a due ragazzi di poco più di 30 anni, lui Michael Donadelli di Venezia, assistente professore di finanza all'Università di Francoforte e lei Elisa Barile di Udine, designer.



Si conoscono per caso dieci anni fa in una pizzeria a Venezia dove lavorano come camerieri per mantenersi gli studi e da lì nasce un'amicizia. Poi si perdono di vista e pochi mesi fa, durante le feste natalizie, un semplice sms in un giorno di pioggia e così accade tutto per caso. Lui si lamenta degli ombrelli che si spezzano, non resistenti. e lei gli dice che con una fodera di un ombrellino ha realizzato un vestitino per il portapenne della nipotina. Così danno vita a un nuovo marchio e a una società. "Laploe" che in Friuli significa "la pioggia". Cominciano a raccogliere gli ombrelli in giro per le città, nei posti più disparati, sopra gli alberi, lungo gli argini, in laguna. Li smontano, li disinfettano e tengono la fodera.



Con questa creano le borse, con un cartamodello, avvalendosi dei disegni della designer. Poi la fodera viene stirata, la borsa rifoderata e cucita dalle sarte da loro incaricate. La pelle che dà solidità è fatta con gli scarti delle pelli dei divani, raccattati di qua e di là nelle aziende. E ogni borsa ha un proprio pedigree con cui si indica dove è stato abbandonato l'ombrello con cui è stata realizzata. «Questa borsa - si legge nel cartellino - ha dato nuova vita a un ombrello abbandonato a Venezia nel 2015». Il cartellino è fatto con le alghe di laguna. Tutti prodotti italiani; un modo infatti per rilanciare il Made in Italy che ora sta sfornando anche all'estero. Uno dei soci - in tutto sono 4 - vive a Londra e le borse vanno a ruba anche lì. Il marchio è in fase di registrazione. Il brand iniziale era Ombrei, subito bloccato però perché in Francia e in Spagna ci sono due marchi simili. Si è quindi deciso per "Laploe". L'attività è partita a maggio scorso e da qualche settimana anche il sito dove poter vendere e comprare online è in funzione. Attiva ora anche la pagina Facebook che conta già centinaia di like. In arrivo anche delle applicazioni (App) per smartphone, che sono in fase di costruzione. Borse personalizzate quindi e un marchio unico e su questo non ci piove.
Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 08:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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