Mamma di 43 anni e campionessa di nuoto stroncata dal male

Mercoledì 30 Dicembre 2020 di Manuela Lamberti
APPASSIONATA DI NUOTO Lucia Monti frequentava la piscina di S. Alvise

MURANO - La cosa più bella di Lucia era il suo sorriso. E la sua voglia di combattere, sempre, tanto da essere soprannominata “guerriera“. Ha lottato fino alla fine, con il sorriso sulle labbra, proteggendo la sua famiglia, tenendo all’oscuro della sua malattia la maggior parte delle persone, convinta di riuscire a guarire. Prima o poi. Lucia voleva guarire. Lucia doveva guarire.

Perché amava la vita, perché amava il marito, ma soprattutto perché lo doveva alle sue figlie. Ma nemmeno la sua grinta hanno saputo salvarla da un destino inesorabile. 


ATLETA E NUOTATRICE
E se ne è andata, dopo tanta sofferenza, a 43 anni. Murano e Venezia piangono la scomparsa di Lucia Monti, mamma di due ragazze. Lucia era un’atleta, nuotava da quando frequentava le scuole elementari, era diventata campionessa regionale master nel 2019 negli 800 stile libero. Macinava chilometri e chilometri insieme ai compagni di squadra. Un amore che era diventato poi una professione, tanto da insegnare ogni tipo di attività in acqua nella piscina comunale di Sant’Alvise: nuoto, acqua gym, idrobyke, anche a persone diversamente abili e a tantissimi bambini a cui ha insegnato l’amore per l’acqua.
Sei anni fa l’operazione a causa di un neo ma solo dall’anno scorso degli strani e persistenti dolori alla schiena che poi si sono rivelati essere la causa di una metastasi diffusa. 


LA SCOPERTA DEL MALE
Da allora la corsa a medici e specialisti alla ricerca di una speranza, di un appiglio, e i tanti “angeli” che hanno aiutato Lucia a trascorrere in maniera serena gli ultimi mesi della sua vita. «Un ringraziamento enorme allo Iov di Padova e al dottor Jacopo Pigozzo, all’ospedale Sacro Cuore di Negrar e in particolare al professore Filippo Alongi, al dottor Francesco Cuccia e a tutto lo staff per la grandissima umanità dimostrata. Grazie agli amici che Lucia ha avuto la fortuna di avere al suo fianco, che la accompagnavano a fare le terapie, che l’hanno sempre sostenuta, degli angeli che le hanno permesso di arrivare fino a qui - racconta il marito - e grazie all’hospice del Fatebenefratelli di Venezia dove Lucia ha trascorso i suoi ultimi giorni. Lucia è morta, ma fino alla fine pensava ancora di guarire». Lucia era una persona semplice e solare, con la passione per il mare e il grande amore per le figlie, di cui era orgogliosa. 


LA COMMOZIONE
La sua morte improvvisa ha scosso i compagni di scuola, di squadra e di lavoro, gli amici ma anche i semplici conoscenti che ieri hanno inondato la sua pagina Facebook di messaggi e foto. 
E poi le foto e i racconti delle sorelle Michela ed Eleana e i messaggi increduli di chi, ancora, fa fatica a credere che Lucia non ci sia più. «Lucia aveva tanta voglia di vivere, non le interessava nulla, né soldi né tesori o altro. Le bastavano una piscina e le sue figlie - aggiunge il marito - ci ha lasciato tanti ricordi ma anche un vuoto enorme che non riusciremo mai a colmare». I funerali saranno celebrati in forma privata, mentre in sua memoria la prossima estate sarà organizzata una nuotata a 700 metri dalla costa.

Ultimo aggiornamento: 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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