Venezia capitale per 3 giorni dei matrimoni gay, spopolano le richieste originali

Si svolgerà dal 16 al 18 febbraio, a confronto esperti del settore delle cerimonie

Sabato 11 Febbraio 2023 di Federica Repetto
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VENEZIA - Venezia città dell’amore, senza distinzione di orientamento sessuale. E quello delle nozze Lbgtq+ (acronimo per far riferimento alle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer oltre a pansessuali e asessuati) è un mercato in crescita.

Al punto che Venezia ospiterà per la prima volta una rassegna appositamente dedicata, una tre giorni incentrata sul matrimonio tra persone dello stesso sesso e sulle specifiche esigenze e desideri delle coppie Lgbtq+ nel giorno della loro cerimonia. 


TRE GIORNI
E così l’hotel Hilton Molino Stucky ospiterà, al 16 al 18 febbraio in concomitanza con il Carnevale, il primo “International Lgbtq+Wedding Congress”, promosso da LSC Events BV, che prevede la partecipazione di 200 professionisti dell’industria dei matrimoni, oltre 50 fornitori della filiera del matrimonio “Lgbtq+friendly”, 10 relatori e numerosi ospiti internazionali del settore. Una tre giorni per celebrare l’amore senza confini con l’hashtag #LoveIsForAll. 
Con il riconoscimento in un numero crescente di Paesi internazionali, l’industria delle nozze Lgbtq+ si riunisce per aggiornarsi sulle nuove prospettive del settore, un’occasione interessante per le aziende dell’industria del matrimonio interessate ad entrare in nuovi mercati ed estendere così la rete dei propri contatti. 


SETTORE IN CRESCITA
«Molti Paesi, in questi ultimi anni, hanno introdotto nella loro legislazione il matrimonio egualitario o l’unione civile. Questo – spiegano dall’organizzazione - ha consentito alla comunità Lgbtq di poter vivere il loro amore con pari dignità e con pari diritti orgogliosamente fieri della propria diversità e unicità». La manifestazione si rivolge al sistema imprenditoriale e professionale fornendo nuove opportunità e conoscenze per essere protagonisti in questo segmento di mercato attraverso conferenze, workshop, incontri dedicati e incontri tra operatori. Tra i partner dell’iniziativa anche VeneziaGay.it e Weddingay.com della veneziana Ornella Naccari.
«La nostra clientela – spiega Naccari – è composta al 99% di stranieri, gli italiani in genere si organizzano diversamente. Fino al giugno 2016 quando è stata approvata la legge che riconosceva la cerimonia civile si parlava di matrimoni simbolici. Per Venezia il rito simbolico veniva e viene tuttora richiesta in contesti unici e originali come gondola, palazzi, giardini. Si tratta di cerimonie comunque intime con pochi amici e parenti. È un segmento in continua crescita e il nostro Paese in generale e, la nostra città in particolare è da considerarsi il “top” per qualsiasi tipo di matrimonio. In altre località del sud d’Italia ad esempio sono previste cerimonie in spiaggia, a bordo piscina mentre a Roma c’è il giro in carrozza». 


CORSI DI FORMAZIONE
«A livello di accoglienza del mercato Lgbtq+ - continua - c’è ancora molto da fare. Certe località e strutture di accoglienza non sono ancora pronte ad accogliere questo tipo di richieste. La nostra clientela proviene dal Nord e Sud America e dai Paesi scandinavi, in particolare i norvegesi che amano l’Italia e la nostra città. A seguire tedeschi, svizzeri e inglesi. Non abbiamo mai avuto problemi con i familiari e, comunque, non è una situazione che deve essere condivisa con chi si occupa di organizzare matrimoni. Forse bisogna ragionare da un altro punto di vista, il problema di fatto è più nostro che loro». 
«Non parlerei di pregiudizio - aggiunge - ma di difficoltà mentale ad accettare questo tipo di cliente. Molte strutture non vogliono essere considerate “gay friendly” dicendo che per loro i clienti sono tutti uguali ma fondamentalmente, temono di essere etichettate e perdere altri tipi di business. È per questo che ho in programma di organizzare per il 2024, corsi di formazione per l’accoglienza e per l’organizzazione di matrimoni Lgtbq+ ricordando però che non tutti i Paesi extra europei riconoscono l’unione civile celebrata in Italia. Mi è capitato nel 2018 che una coppia di Israele inizialmente volesse organizzare la loro unione civile. Non essendo possibile poi farla riconoscere non hanno rinunciato alla bellissima cerimonia simbolica con numerosi amici e parenti in un palazzo veneziano».

Nel corso del congresso, al quale interverranno tra gli altri i rappresentanti delle principali associazioni internazionali Lgbtq+ gli addetti ai lavori potranno confrontarsi con esperienze, tendenze e strategie di marketing innovative e di successo nei campi della moda, design, allestimento, ospitalità e turismo. 

Ultimo aggiornamento: 16:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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