«Serve maggiore consapevolezza da parte del ministero della Giustizia e del Csm della peculiarità degli uffici giudiziari veneziani: o si fa qualcosa o non saremo più nelle condizioni di lavorare». È un vero e proprio grido di aiuto quello lanciato dal presidente della Corte d'appello di Venezia, Carlo Citterio, alla vigilia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, che sarà formalmente aperto questa mattina, al palazzo di Giustizia di Rialto, alla presenza del ministro Carlo Nordio.
RESPONSABILITÀ POLITICA
«Spetta al ministero garantire le risorse per amministrare la giustizia: senza magistrati e cancellieri i processi non si possono fare - ha ricordato Citterio - Tutti gli altri discorsi, sulla separazione delle carriere e la riforma dell'ordinamento giudiziario non c'entrano nulla con l'efficienza della giustizia. Bisogna vedere se è obiettivo di tutti garantire una giustizia giusta, efficiente ed uguale per tutti. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità: noi non chiediamo privilegi, ma solo che sia rimossa una situazione di sfavore in cui vivono da lungo tempo gli uffici giudiziari veneziani». Anche il procuratore generale Federico Prato ha lamentato la carenza di personale (il prossimo agosto verrà a mancare il 50 per cento dei magistrati in servizio in Procura generale), auspicando «provvedimenti straordinari per garantire la stabilità dell'attività giudiziaria». Prato ha ricordato che il numero dei reati denunciato in Veneto è in calo, in contrasto con la percezione di crescente insicurezza dei cittadini, mentre per quanto riguarda le annunciate riforme, si augura che gli eventuali interventi «siano graduali, in quanto ulteriori nuovi cambiamenti radicali potrebbero minare il difficile equilibrio raggiunto: ogni aggravio di adempimenti crea problemi di funzionamento ad uffici sotto organico».
IL MINISTRO
Il ministro Nordio ha risposto a distanza, da Treviso, agli appelli lanciati dai vertici della magistratura veneta: «La carenza di organici nei tribunali? Farò di tutto perché vengano colmate. Come ministro e parlamentare del territorio la mia energia è orientata per risolvere o per ridurre queste complessità. Il Veneto è stato a lungo trascurato da questo punto di vista». L'ex pm commenta con favore la presenza di numerosi veneti ai vertici nazionali della giustizia: «È un motivo d'orgoglio per me. Il fatto che ci siano molti veneti è in parte frutto di una coincidenza e in parte una sorta di compensazione del destino, perché il Veneto è sempre stato trascurato in questo settore». Quanto alle riforme, Nordio ha ammorbidito i toni dopo le polemiche delle ultime settimane: «Vedremo di farle col maggior concorso possibile di tutte le componenti della giurisdizione e quindi l'avvocatura, la magistratura e l'accademia. Ora però è prematuro anticipare provvedimenti specifici che, ovviamente, saranno in sintonia col programma elettorale della coalizione che hanno vinto le elezioni».