«Serve maggiore consapevolezza da parte del ministero della Giustizia e del Csm della peculiarità degli uffici giudiziari veneziani: o si fa qualcosa o non saremo più nelle condizioni di lavorare». È un vero e proprio grido di aiuto quello lanciato dal presidente della Corte d'appello di Venezia, Carlo Citterio, alla vigilia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, che sarà formalmente aperto questa mattina, al palazzo di Giustizia di Rialto, alla presenza del ministro Carlo Nordio. La posizione di Citterio non vuole essere polemica, ma propositiva. È per questo che il presidente della Corte è partito dall'analisi dai risultati ottenuti grazie ad un impegno straordinario di giudici e personale amministrativo: nonostante le gravi carenze di organico, l'arretrato è stato ridotto, mantenendo un'elevata qualità. «Ma così non può continuare a lungo, abbiamo raggiunto il limite massimo e questi ritmi non possono essere mantenuti a lungo», ha spiegato, lanciando due proposte per invertire la tendenza: utilizzare la legge speciale per Venezia per garantire incentivi al personale amministrativo che sceglie gli uffici in laguna (nei quali sono pochi a voler lavorare); prevedere, nei bandi di concorso, la riserva di una serie di posti per Venezia. La scopertura di personale amministrativo arriva al 40 per cento in Corte d'appello e si assesta mediamente attorno al 30 per cento negli uffici di tutto il distretto veneto.
RESPONSABILITÀ POLITICA
IL MINISTRO
Il ministro Nordio ha risposto a distanza, da Treviso, agli appelli lanciati dai vertici della magistratura veneta: «La carenza di organici nei tribunali? Farò di tutto perché vengano colmate. Come ministro e parlamentare del territorio la mia energia è orientata per risolvere o per ridurre queste complessità. Il Veneto è stato a lungo trascurato da questo punto di vista». L'ex pm commenta con favore la presenza di numerosi veneti ai vertici nazionali della giustizia: «È un motivo d'orgoglio per me. Il fatto che ci siano molti veneti è in parte frutto di una coincidenza e in parte una sorta di compensazione del destino, perché il Veneto è sempre stato trascurato in questo settore». Quanto alle riforme, Nordio ha ammorbidito i toni dopo le polemiche delle ultime settimane: «Vedremo di farle col maggior concorso possibile di tutte le componenti della giurisdizione e quindi l'avvocatura, la magistratura e l'accademia. Ora però è prematuro anticipare provvedimenti specifici che, ovviamente, saranno in sintonia col programma elettorale della coalizione che hanno vinto le elezioni».
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