«No ai nomadi» e il sindaco "dem" chiede aiuto a Salvini

Giovedì 1 Agosto 2019 di Emanuela Furlan
«No ai nomadi» e il sindaco "dem" chiede aiuto a Salvini
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Si chiama Claudio Marian e da due anni è sindaco di Noventa di Piave, comune del Veneziano, con una giunta di centrosinistra, però non ha esitato a rivolgersi al ministro degli Interni Matteo Salvini per chiedergli aiuto. «Sul rispetto della legalità e delle regole di convivenza civile la penso come lui», dice senza problemi Marian. Per questo si è rivolto alla deputata leghista Giorgia Andreuzza, che siede anche nel consiglio comunale di Noventa, ma ovviamente sui banchi dell'opposizione. Il sindaco non intende concedere la residenza nel suo comune a chi vive in una condizione di illegalità. Ma per legge, verificata la dimora abituale, dovrebbe invece farlo. Così ha chiesto ha chiesto all'onorevole di sollevare in Parlamento il problema facendo un appello al Ministro dell'Interno Matteo Salvini.
LA LETTERA
La vicenda riguarda alcune famiglie di nomadi ed è illustrata in una lettera inviata ieri dal sindaco alla Andreuzza. Da circa due anni è in corso un braccio di ferro tra tre famiglie di nomadi, da tempo stanziali, che si sono trasferite da Annone Veneto a Noventa di Piave e risiedono ora nelle vicinanze del centro del paese, nella zona di via Guaiane. Le famiglie si recano pressoché ogni giorno in municipio per sollecitare il riconoscimento della residenza. Le loro richieste si sono fatte particolarmente insistenti nell'ultimo periodo, motivate dalla necessità di ottenerla per presentare la domanda per avere il reddito di cittadinanza. «Finora non ho accolto le loro richieste- spiega Marian -perché dai controlli effettuati è emerso che gli immobili dove risiedono sono privi di certificazione di agibilità e di collaudo statico. Questi stessi immobili risultano anche sottoposti a sequestro penale da parte del tribunale di Pordenone, dopo l'intervento della guardia di finanza». Non si tratta di abitazioni fatiscenti, anzi, le case sono di recente costruzione. Ma non sono mai state eseguite le prescrizioni di legge per mettere in regola gli edifici, con i conseguenti mancati pagamenti di tasse e imposte. Non solo, i nomadi che vi risiedono hanno avuto dei guai con la giustizia. «Vi sono state denunce per furto e altri comportamenti lesivi nei confronti di attività commerciali, messi in atto ripetutamente da componenti di queste famiglie - aggiunge il sindaco Marian - Per non dire del turbamento della quiete, che viene segnalato dai vicini, anche con l'invio di video, quando tra di loro litigano con urla e minacce. Devo far intervenire la polizia locale e i carabinieri per riportare la calma, e i fatti vengono verbalizzati, ma poi tutto si ripete come prima. Insomma, è una situazione insostenibile»
QUESTIONI DI POTERE
In questa situazione è nata la scelta di chiedere una mano a Salvini. Da un lato il sindaco non ritiene giusto assegnare la residenza a queste famiglie, almeno fino a quando non siano state sistemate le irregolarità. Dall'altro nei giorni scorsi la Prefettura l'ha invitato a concederla, a norma di legge, dopo aver verificato che le famiglie, come segnalato dal Comune di Annone Veneto, abbiamo effettivamente la dimora abituale a Noventa di Piave. «Non penso che questo sia il punto di vista del nostro Ministro dell'Interno- sostiene Marian -anzi credo che Salvini, come me, ritenga giusto punire, e se possibile allontanare, chi non rispetta la legalità e non si adegua alle regole di buona condotta nella vita sociale di una comunità». Maggiore potere su questioni di ordine pubblico ai sindaci, oggi in difficoltà di fronte alle norme dello Stato: questo è quanto chiede Marian al Parlamento e a Matteo Salvini.
 
Ultimo aggiornamento: 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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