Feste di piazza a rischio a Noale e a San Donà, è scontro tra privati e amministrazioni comunali

Venerdì 18 Settembre 2020 di Filippo De Gaspari Davide De Bortoli
NOALE Una passata edizione della Fiera del Rosario che quest'anno salta a causa dell'emergenza Covid
NOALE - Giostrai sulle barricate per l’annullamento della Sagra del Rosario che doveva tenersi a inizio ottobre e che, come altre manifestazioni della zona, è stata sospesa per l’emergenza Covid. L’ufficialità dal Comune è arrivata solo nei giorni scorsi e ieri una delegazione di operatori di spettacoli viaggianti è andata dal sindaco Patrizia Andreotti per sollevare la questione. Un faccia a faccia durato solo pochi minuti e per il Comune tenutosi fuori tempo massimo, visto che ormai la decisione è presa e deliberata in giunta, anche se il sindaco ha concesso comunque un nuovo faccia a faccia, previsto per lunedì. “Il diniego a esserci quest’anno - protestano i giostrai - è arrivato tramite Pec e non ne capiamo francamente le ragioni: il Comune ha deciso di annullare tutti gli eventi relativi alla Sagra ed è suo diritto di farlo, ma le linee guida consentono al nostro settore di esserci e lavorare, pur con i dovuti accorgimenti. Eravamo pronti a esserci, nel pieno rispetto delle regole: chiediamo solo di poter lavorare, perché abbiamo tutte le carte in regola per farlo visto che Dpcm e linee guida regionali ce lo consentono”. La speranza degli operatori è di strappare al Comune almeno uno spazio per installare le giostre, anche senza lo svolgimento ufficiale della sagra, magari con gli stessi accorgimenti dei banchi del mercato. “Abbiamo anche proposto di aumentare le misure di sicurezza rispetto a quelle minime che ci vengono imposte - proseguono - oggi è tutto aperto, i bambini sono tornati a scuola, frequentano sport, vanno al cinema: perché non possono salire in giostra?”. Speranze di un ripensamento da parte del Comune però poche o nulle: Andreotti attende di spiegarsi lunedì direttamente con i giostrai, ma ha fatto sapere che l’orientamento è quello espresso in giunta: “Le misure per organizzare la sagra - si legge nella delibera - sono di difficile attuazione per il Comune e la protezione civile, e non si dispone di risorse professionali e umane sufficienti per il controllo delle disposizioni per più giorni e in un’area così vasta. Anche i costi non sarebbero compatibili con le necessità di bilancio connesse ad altre attività, anche relative alla gestione dell’emergenza Covid, e inoltre la preoccupante ascesa della curva epidemiologica di questi giorni impone cautela a salvaguardia della salute pubblica con particolare attenzione ai giovani anche in ragione della riapertura delle scuole”. Fanno sponda alle ragioni dei giostrai le minoranze: “Sì al mercato in pieno lockdown - tuona Noalesi al Centro - no alla Sagra. Possibile che non ci sia un modo per festeggiare comunque la ricorrenza in forma ridotta, magari provando a ricordare quello che questa festività rappresentava alle origini per i noalesi?”.

SAN DONA'
In forse anche la Festa della polenta, tradizionale appendice della Fiera del Rosario. Potrebbe diventare un altro degli eventi annullati quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria, dopo che sono saltati la fiera campionaria, quella del fumetto, il mercato straordinario e il luna park, provocando la protesta di ambulanti e giostrai.

PRO LOCO IN ALLARME
La novità principale prevista da Comune e Pro loco consisterebbe nello spostare la “Festa dea poenta” nella corte interna del centro Da Vinci, spalmando l’evento in cinque giornate: i tre giorni delle “fiere” ossia sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 ottobre e il fine settimana successivo, sabato 10 e domenica 11. Renata Mattiuzzo, presidente della Pro loco, però, lancia l’allarme. «Non abbiamo ancora l’autorizzazione del Comune e mancano solo due settimane alla prima serata, il tempo stringe. Se non riceviamo l’ok a breve l’evento rischia di saltare, già organizzare in questo modo è difficile».

La Pro loco prevede che in ogni giornata ci sia un menù diverso preparato dalle frazioni da abbinare alla polenta bianca. «Ma serve concordare le pietanze con le frazioni – continua Mattiuzzo – e promuovere l’evento con volantini, locandine, nei social. Per le prenotazioni, inoltre, serve prendere nota di nomi, cognomi e recapito telefonico dei partecipanti. Per garantire la sicurezza in ogni serata servono una ventina di volontari che provvedano a pulire e sanificare le strutture». Il sindaco Andrea Cereser conferma la precarietà della situazione. «Non abbiamo ancora i pareri dell’Ulss 4, di Prefettura e Questura a cui abbiamo sottoposto il nostro progetto – spiega Cereser - Appena arrivano le risposte di questi enti potremo decidere come procedere. Il Comune, in ogni caso, ha preparato un piano di riserva. Lavoriamo con l’obiettivo di poter ospitare i mercatini agricolo, degli hobbisti e del lunedì, anche se alcune proposte, tra cui quella “dea poenta” non dovessero essere approvate. La precarietà purtroppo è la caratterista di questo periodo, come accade nelle scuole. Oggi (ieri per chi legge) abbiamo fatto il punto della situazione in municipio per quanto concerne la chiusura delle strade e i sistemi di sicurezza. Anche se non ci saranno le bancarelle in centro alcune strade verranno chiuse, per consentire alle persone di camminare più distanziate». Il Comune ha previsto un ulteriore stanziamento di 30mila euro per organizzare alcuni spettacoli musicali in piazza nelle tre giornate, ma si attende il parere delle altre autorità.
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