Coronavirus, scoppia un focolaio all'ospedale di Noale

Domenica 3 Maggio 2020 di Nicola Munaro
L'ospedale di Noale
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Ancora una frenata e ancora indicatori che danno notizie positive, nonostante aumenti in maniera costante il numero delle vite spezzate, le residenze per anziani continuino a piangere vittime e all’ospedale di Noale abbia fatto capolino un piccolo cluster di malati Covid-19, tra pazienti e medici, uno dei quali ricoverato. Per il Veneziano è stato quindi un ponte del Primo maggio dal bilancio bifronte, che ieri a registrato il decesso di un sacerdote contagiato dal coronavirus. Èd è una situazione che preoccupa quanto sta succedendo tra le corsie dell’ospedale di Noale che era stato svuotato e approntato per ospitare i pazienti non Covid dalle altre strutture dell’Ulss 3. Già giovedì, prima del decesso dell’altro giorno, i sindacati avevano sottolineato cinque contagi da coronavirus tra i pazienti della lungodegenza. In meno di quarantotto ore la situazione è precipitata e l’ospedale si è trasformato in un piccolo cluster. «Si conferma, purtroppo, un piccolo focolaio di pazienti e operatori contagiati - denuncia Daniele Giordano, segretario generale della Cgil Fp di Venezia - Ci sono tredici pazienti asintomatici positivi, tre infermieri positivi e un medico è persino ricoverato. Questo dimostra come il virus abbia un andamento subdolo». 
Sul caso di Noale l’Ulss 3 Serenissima ha risposto con una nota in serata: «Come in ogni situazione simile - si legge nel testo diffuso ieri - l’Unità di Crisi è già intervenuta nei giorni scorsi, proprio verificando il quadro in ogni suo aspetto, con l’immediata indagine epidemiologica all’emergere di casi positivi. La situazione è puntualmente e costantemente monitorata» e i pazienti sono stati trasferiti in altri ospedali dove ci sono letti attrezzati per curare pazienti contagiati dal coronavirus. La lente attraverso la quale guardare cos’è successo tra venerdì e ieri nell’area metropolitana è il bollettino di Azienda Zero, pubblicato alle 17 di ogni giorno. Mettendo assieme i dati forniti l’1 maggio e ieri nel Veneziano ci sono stati soltanto 30 nuovi casi in due giorni (22 venerdì e 8 ieri) con il numero dei casi totali arrivato a quota 2.489. Gli attualmente positivi sono in netta discesa: erano 757 la sera del 30 aprile, sono diventati 674 ieri, in una giornata nella quale 43 persone sono guarite. Leggero aumento dei ricoverati, arrivati a 188 nel bollettino di ieri sera, mentre resta stabile (16) il numero dei pazienti su un letto di Terapia Intensiva. Continua il crollo delle persone contagiate dal coronavirus e che sono curate a casa: ieri erano 486. Ieri, intanto, è proseguito lo screening di forze dell’ordine e volontari del comune di Venezia al Taliercio: 150 testati e nessun positivo.  Tra la tarda sera del 30 aprile e il 2 maggio hanno perso la vita altre cinque persone, portando così a 223 il numero dei veneziani morti. A Dolo sono deceduti Carlo Volpato, 94 anni di Mestre, morto il 30 aprile e da tempo ospite nella Residenza Venezia di Marghera. Sempre ieri sono spirati don Paolo Stocco, 78 anni, originario di Mirano, sacerdote ucciso dal nemico invisibile, e Renato Pomo, 88 anni, di Mestre. L’1 maggio a Noale è morta Marina Corrò, 62 anni, di Mira. Una croce anche alla casa di riposo Francescon di Portogruaro dove ieri è morto Angelo Strumendo, 85 anni di Portogruaro: è il tredicesimo decesso tra i residenti della Francescon. Questo mentre nel bollettino di Azienda Zero del Primo maggio è stato registrato il decesso di Aldo Favaro, 91 anni, di Mira, già ospite della casa di riposo La Salute di Fiesso, morto il 30 aprile a Dolo, di cui era già stata data notizia nell’edizione del Primo maggio. È la diciannovesima vittima ospitata dalla casa di riposo.
Ultimo aggiornamento: 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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