No Vax, ecco cosa scrivevano sulla chat di Telegram I messaggi

Venerdì 10 Settembre 2021 di Angela Pederiva
No Vax, ecco cosa scrivevano sulla chat di Telegram
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È l'ultimo sabato di agosto, quando su Telegram appare l'annuncio, comprensivo di sgrammaticature e svarioni: «Il 2 settembre Speranza sarà a Padova al ristorante Strada facendo via chiesanuova alle 18.30 per inaugurare una festa del pd».

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In realtà l'evento è Pane e Rose, cioè un'iniziativa di Articolo Uno, ma quello che conta è l'appello: «Se volete accoglierlo come merita vi invitiamo a contattare il vostro ortolano per vari ed eventuali scarti destinati al bidone dell'organico.

Mi raccomando accorrete numerosi. Questa è un'occasione da non perdere!!!». I commenti non si fanno attendere e altro che pomodori, tra chi si firma con il proprio nome e chi si nasconde dietro un nickname. Emanuele: «Ortolano??? Questi vanno presi e processati in seduta stante!!! Maledetti!!!». Al: «Non c'è bisogno dell'ortolano, raccogliete merda ovunque e seppellitelo con quella». Valerio: «Vanno bene pure i sassi quello che trovate trovate...». Pietro: «A bastonate sulla schiena e processato immediatamente per direttissima il parruccone». Angela: «Siiiiii uova marce». Non siamo soli: «Padovani... le uova... le uova». Compostella: «Uova marce». È la cronaca dei preparativi di contestazione al ministro Roberto Speranza, un agguato poi saltato per l'assenza del titolare della Salute. Ma è anche lo spaccato di quello che si può leggere sul canale di messaggistica preferito dalla galassia no-vax e no-pass: per una chat che viene cancellata, come quella I guerrieri al centro dell'inchiesta coordinata dalla Procura di Milano, tante altre che restano attive, grondando rabbiose farneticazioni.


I TRE OBIETTIVI

L'appuntamento più atteso è al sabato, con le ripetute manifestazioni di protesta nelle piazze contro i vaccini e il Green pass. Le immagini degli attivisti in Prato della Valle a Padova suscitano un certo compiacimento fra i partecipanti alle discussioni via web: «Forse un po' troppo pacifici però i numeri iniziano a fare una certa impressione ». Ecco allora il salto di qualità rispetto al «chiacchiericcio da bar», come lo definisce il dirigente della Digos milanese Guido D'Onofrio, rappresentato proprio dalla progettazione di azioni violente contro tre obiettivi. I cronisti: «Noi quando andiamo a Roma i primi che dobbiamo colpire sono i giornalisti. Li dobbiamo fare fuori. Vediamo le camionette e i furgoni radio-tv e li facciamo saltare. Ci sono le molotov». Le forze dell'ordine: «Walther PDP è il nome specifico della pistola a spray peperoncino. Come dice () è perfettamente legale. È più precisa e meno dispersiva del solito spray classico. Ha una gittata fino a 6 metri. Se anche hanno i caschi, basta un piccolo spruzzo che passa sotto la visiera e sono fottuti. Acciecati (sic) per almeno mezz'ora. Ce l'ho, l'ho pure usata e funziona alla grande». I politici: «Radere al suolo il parlamento con tutti loro dentro (ma nel vero senso...) basta un piccolo drone... pilotato a distanza da uno dei tetti di Roma... un 500 grammi di tritolo e lo lasci cadere durante la seduta... non resterà nessuna prova e farà il suo effetto». E ancora: «L'appartamento di Mario Draghi è situato al numero di () quartiere (). Questa fonte non è sicura () ma se qualcuno è di ()».


I VANEGGIAMENTI

Un giro nelle chat di Telegram è una discesa negli inferi dell'irrazionalità. Negazionismo sul virus e complottismo sui vaccini si intrecciano citando le fonti più strampalate. A volte gli esiti sono involontariamente comici. Scrive un utente: «Non avete ancora capito che durante il download lo lavoravano di notte mettevano le antenne 5G e lo sradicamento dei boschi era per quello perché le piante bloccano il 5G???!». Ma un altro lo corregge: «Download? Forse lockdown». Altre volte invece i risvolti sono decisamente inquietanti, come nel commento all'imposizione del Green pass all'Ateneo di Trieste: «Va boicottata questa università e va picchiato a sangue il rettore». Nel campionario dei vaneggiamenti c'è di tutto, dalla maglietta-wanted in vendita a 14,99 dollari con la faccia del virologo più famoso d'America («Arrest dr Fauci»), al video dell'aereo in fase di rullaggio («Un pilota rilascia accidentalmente la scia chimica mentre è ancora in aeroporto. Un saluto a tutti coloro che pensano ancora che le scie chimiche siano scie di condensa»). Nel tritacarne social finisce pure un post di Luca Zaia, che annuncia la vaccinazione per i giocatori del Venezia, per sostenere la tesi secondo cui i vip eviterebbero la somministrazione: «I cialtroni calciatori, si fanno ovviamente iniettare l'acqua di rose, non certo il veleno depopolatore per noi mangiatori inutili!!!». Un crescendo di irragionevolezza, perfino nelle ore in cui gli investigatori danno conto dei risultati delle indagini, tanto da far scrivere al saggio di turno: «Io vi do un consiglio. Rinnovate il passaporto se non lo avete già fatto, liberatevi da proprietà ed eredità varie, vendete l'auto, scannerizzatevi i vostri ricordi (foto cartacee, negativi, quaderni vari) e comprate memorie ssd dove salvarli, e cominciate a vedere in quali nazioni poter andare finché le frontiere sono ancora aperte. Come appena detto dal dr. Di Bella è in atto lo sterminio del popolo italiano...».

Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 10:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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