No vax su Telegram. La cameriera e la precaria: le due venete "leonesse da tastiera"

Venerdì 10 Settembre 2021 di Marina Lucchin e Nicola Munaro
Le armi sequestrate durante l'operazione

VENEZIA - La cameriera e la precaria, quotidianità ordinaria e attivismo social, leonesse da tastiera che fra un messaggio e l'altro si ritrovano ora indagate per istigazione a delinquere. Sono due le donne venete, l'una del Padovano e l'altra del Veneziano, finite nell'inchiesta di Milano coordinata dai pm Alberto Nobili e Piero Basilone.

Entrambe sono state ieri destinatarie di un decreto di perquisizione, culminato nel sequestro dei loro apparecchi telefonici e informatici.

Aperta un'indagine anche sulle intimidazioni al presidente del Veneto Luca Zaia


LA PADOVANA

La cameriera padovana ha 53 anni e vive a Mestrino con il figlio. L'attivista della chat I guerrieri è l'autrice di alcuni messaggi, postati sul canale Telegram, che incitavano alla violenza nei confronti di figure istituzionali. In particolare la donna, convinta no-pass, avrebbe invitato tutti al lancio di uova contro il ministro Roberto Speranza, atteso giovedì scorso alla festa di Articolo Uno Pane e Rose, a Chiesanuova.  La visita era poi stata annullata per altri impegni istituzionali dell'esponente del Governo, ma l'appello alla contestazione è considerato dagli inquirenti indicativo del clima di violenza alimentato via social. La 53enne non risulta legata ad alcun gruppo strutturato, né politico né civico, ma sarebbe un cane sciolto, che peraltro nella chat non aveva riscosso alcun seguito e che è rimasta in silenzio davanti ai poliziotti, mentre le sequestravano il cellulare e altri dispositivi elettronici. 


LA VENEZIANA

Cinquantuno anni di Salzano - poco meno di 13mila abitanti nell'area metropolitana di Venezia - single, con un pugno di lavoretti saltuari giusto per sbracare il lunario. Alcune frequentazioni nella galassia degli indipendentisti veneti, ma mai una vera e propria militanza attiva sotto il gonfalone della Serenissima. Alle spalle, nel 2019, la revoca del porto d'armi per uso sportivo di due pistole: a far scattare il divieto di usarle, alcuni problemi avuti in famiglia. Questo l'identikit di L.C., la no-vax e no-pass perquisita ieri mattina dagli agenti della polizia postale di Venezia e dalla Digos lagunare. La veneziana è indagata per istigazione a delinquere a causa di continue frasi scritte nel canale I guerrieri dove la cinquantenne era tra i membri più attivi. Non una moderatrice o una delle organizzatrici, ma tra i partecipanti che da alcuni mesi più invitavano alla ribellione, seppur senza mai arrivare a invocare le armi. «Andiamo a Roma e facciamoci sentire», scriveva. E ancora «Bisogna alzare i toni», «Ora basta, fermiamo questa storia», «Facciamoci sentire e cambiamo queste regole, è ora di finirla», le frasi che le sono costate la perquisizione e l'inchiesta. Anche se poi, lei, era la classica leonessa da tastiera: attiva in chat, mai vista nelle manifestazioni contro i vaccini o la certificazione verde.  Dalla sua abitazione - da dove lei usciva poche volte - i poliziotti hanno portato via il cellulare, un pc portatile, un computer fisso e altro materiale informatico con l'obiettivo di cristallizzare la sua appartenenza al canale Telegram e verificare che non fosse attiva anche su altre piattaforme. Al momento non risulta indagata nel fascicolo d'indagine sulle minacce al presidente Luca Zaia.


LA SOLIDARIETÀ

Intanto sulla vicenda è da registrare la presa di posizione della Cgil Veneto, con particolare riferimento al progetto di aggressione al ministro Speranza. «A lui va tutta la solidarietà afferma il sindacato con il ringraziamento per tutto quello che sta facendo per combattere la pandemia, per completare la vaccinazione della popolazione, per ricostruire il sistema sanitario nazionale. La medesima solidarietà esprimiamo agli esponenti istituzionali, ai medici, agli infermieri, ai giornalisti e a tutti coloro che hanno subito minacce, intimidazioni, quando non vere e proprie azioni violente».

Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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