Nata a Latina, ma per l'anagrafe nazionale si chiama ancora "Littoria"

Domenica 10 Gennaio 2021 di Alberto Francesconi
Il municipio di Latina
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MESTRE - Per l’anziana signora alle prese con il rinnovo dei documenti si è trattato di un tuffo nel passato del tutto inatteso. E soprattutto scomodo dal punto di vista burocratico. Tutto questo nonostante il ricorso alla tecnologia più innovativa, quella proposta dalla carta d’identità elettronica, il documento che permette “il massimo livello di autenticazione e di sicurezza”, come spiega sul proprio sito internet il ministero dell’Interno. Sta di fatto che i nuovi documenti plastificati rilasciati dall’anagrafe si rifanno - ex lege - ad altri documenti decisamente più datati come gli originali certificati di nascita, redatti a penna e custoditi nei registri dello stato civile dei singoli comuni.
LA SORPRESA
Lo ha scoperto venerdì a Mestre la signora Luana Acciai che, dopo avere smarrito il proprio portafoglio, si è presentata all’anagrafe per ottenere la nuova carta d’identità. Quando si è trovata in mano il documento su carta plastificata ha scoperto, con un certo sconcerto, che il luogo di nascita risultava Littoria. Cioè Latina, come riportano tutti gli altri documenti in suo possesso e che contengono il nome che il capoluogo dell’Agro Pontino ha assunto nel 1945, alla fine della guerra.
Sulle prime la signora ha pensato a un malinteso, poi ha scoperto che la faccenda era più seria del previsto, dato che l’addetto al rilascio ha spiegato di non poter correggere l’originale. Non per questioni di carattere revisionistico o politico, ma perché così risultava dall’Anagrafe nazionale cui i Comuni italiani sono collegati per via telematica da quando sono state attivate le modalità per il rilascio delle nuove carte d’identità.
LA SPIEGAZIONE
Una spiegazione che non ha convinto la richiedente, che dopo avere cercato invano di far valere le sue ragioni, coinvolgendo con il marito anche l’assessore comunale Renato Boraso, ha preferito farsi restituire i soldi e rinunciare al rilascio del nuovo documento: «Non voglio problemi - spiega al telefono - così si rischia di creare confusione con tutti gli altri documenti personali che attestano che sono nata a Latina». L’assessore, da parte sua, rassicura: «È un problema che non dipende dal Comune ma dall’anagrafe nazionale, ho chiesto al nostro dirigente di trovare la soluzione».
I PRECEDENTI
Il caso peraltro non è isolato, dato che lo stesso problema si era presentato lo scorso anno a un anziano cittadino di La Thuile, in Valle d’Aosta, e a un’altra signora dello stesso paese che si era successivamente trasferita in Emilia.

Al momento di ritirare la nuova carta d’identità, i due avevano scoperto di essere nati a Porta Littoria, nome del loro paese natale sotto il regime fascista, che nel 1939 aveva italianizzato tutti i toponimi francofoni valdostani. In quel caso si erano mobilitate le istituzioni e lo stesso presidente della Regione autonoma, che aveva imposto dopo qualche giorno agli impiegati dell’anagrafe di correggere manualmente l’errore. Cosa che qui, al momento non è avvenuta. Latina, il più giovane capoluogo italiano, per l’anagrafe nazionale è ancora legata al suo passato. Anche se dal Comune laziale spiegano che nel 2018 la vecchia denominazione della città, che risale all’epoca della grande bonifica dell’Agro Pontino narrata da Antonio Pennacchi in “Canale Mussolini”, è stata corretta dai propri registri anagrafici. Quindi qualcuno lo dovrebbe comunicare anche a Roma.

Ultimo aggiornamento: 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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