Calpestato dalle mucche mentre passeggia: cita a giudizio i proprietari della malga

Domenica 2 Aprile 2023 di Gianluca Amadori
Durante una passeggiata fu calpestato da alcune mucche: cita a giudizio i proprietari (foto d'archivio)

MESTRE - Durante una passeggiata in montagna fu caricato da una mandria di mucche che lo gettarono a terra e lo calpestarono con gli zoccoli, provocandogli gravi lesioni a seguito delle quali è stato costretto ad un lungo periodo di immobilità, con postumi permanenti che lo obbligano ancora ad utilizzare il busto ortopedico.
Un settantenne di Favaro Veneto, alle periferia di Mestre, ha deciso di citare a giudizio i proprietari della malga ritenuti responsabili dell’insolito incidente: la prima udienza, di fronte al Tribunale civile di Vicenza, è fissata per il prossimo 27 giugno.

L’episodio risale al 27 giugno 2021 e si è verificato a Rotzo, in provincia di Vicenza.

L’uomo, un esperto escursionista, aveva programmato di trascorrere una giornata all’aria aperta sul monte Verena in compagnia di alcuni amici, scegliendo di percorrere il sentiero Cai numero 621. All’altezza di malga Posellaro, il gruppo chiese e ottenne il permesso di aprire la recinzione elettrificata, posta a protezione degli animali, per poter proseguire lungo il sentiero. Pochi minuti più tardi sopraggiunse una mandria di mucche dirette verso una pozza d’alpeggio: gli escursionisti riferiscono di essersi mantenuti a debita distanza dagli animali intenti ad abbeverarsi, per poi riprendere il cammino lungo il sentiero quando una mucca, inaspettatamente, iniziò a correre verso il gruppo caricando sulla schiena il settantenne e scaraventandolo con forza a terra. Un altro escursionista riuscì a trovare riparo dietro ad un albero. Nel frattempo sopraggiunse la mandria che circondò il settantenne calpestandolo con gli zoccoli. Gli altri escursionisti riuscirono a far allontanare le mucche gridando e battendo i bastoncini, per poi prestare i primi soccorsi: successivamente l’uomo fu trasferito in ospedale grazie all’intervento del Soccorso alpino e del personale del 118. A seguito dell’aggressione il settantenne riportò plurime fratture vertebrali e costali.


Nell’atto di citazione il legale dell’escursionista, l’avvocato Giorgio Caldera, scrive che il personale della società agricola che gestisce malga Posellaro accorse per sincerarsi dell’accaduto riferendo che si trattava di bovini di razza chianina, più nevrili delle vacche da latte, specialmente quando hanno con sé i vitellini e che, in precedenza, si era già verificato un episodio simile. Lo scorso novembre un quarantaseienne di Campolongo Maggiore era stato vittima di una simile “aggressione” a Cima Grappa, nel Trevigiano: dopo assere stato calpestato e preso a cornate, riuscì a salvarsi trovando rifugio in una buca carsica. Prima di rivolgersi al Tribunale, l’avvocato Caldera ha cercato di raggiungere un accordo bonario con la società proprietaria degli animali e con la sua compagnia assicuratrice, ma senza risultato. Per questo motivo è stata avviata una causa civile per ottenere il risarcimento dei danni sofferti, quantificati in circa 120 mila euro. «L’infortunio sofferto dal mio assistito avrebbe potuto avere tragiche conseguenze», dichiara il legale. Ora la parola passa al giudice che dovrà ricostruire l’accaduto, anche attraverso testimonianze, per stabilire se vi sia una responsabilità in capo ai proprietari delle mucche.

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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