Venezia, problemi igienici e vetrine “staccate”: così la polizia locale chiude il Frulalà

Giovedì 13 Ottobre 2022 di Nicola Munaro
Il Frulalà
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VENEZIA - Chiuso finché non si rimetterà a norma facendo tornare le vetrine al loro posto e sistemando alcuni problemi di natura igienica: allora sì che potranno tornare i clienti all’interno e l’attività di ristorazione non verrà più bollata come priva di requisiti edilizio e igienico-sanitari. Perché queste le accuse contestate nel verbale che gli agenti della polizia locale di Venezia hanno consegnato ai gestori del Frulalà, locale non distante dal ponte dei Giocattoli. 


IL BLITZ
Quanto durerà la chiusura lo stabiliranno i tempi dei lavori di ristrutturazione interni ma intanto quella che ieri sembrava essere una giornata con vista sull’ennesima serata veneziana, si è tramutata in un blitz dei vigili. Gli agenti hanno notificato il provvedimento firmato dall’ufficio Commercio del Comune, hanno aspettato che gestori e lavoratori liberassero frigoriferi e vetrine di cibo e poi hanno chiuso le saracinesche del locale, impacchettandolo con i nastri biancorossi della polizia locale e affiggendo i cartelli con i riferimenti dell’ordinanza comunale. 
Provvedimento che nasce dal mancato rispetto, da parte dei gestori e della proprietà del Frulalà, di alcune segnalazioni dei residenti e di una precedente diffida da parte della stessa polizia locale.

L’ultimo sopralluogo dei vigili, non più tardi di alcune settimane fa, aveva certificato come le prescrizioni firmate da Ca’ Farsetti non fossero state rispettate per l’ennesima volta rendendo necessario un intervento più deciso, arrivato ieri.


IL SETACCIO
Ma se il Frulalà è stato chiuso con un decreto di sequestro preventivo, altri locali dell’asse Strada Nova-Rialto ieri sono stati controllati dagli agenti della polizia locale: dai ristoranti ai take-away che già si erano fatti notare per qualche mancanza nel rispetto ai regolamenti di somministrazione di cibo e bevande. Sopralluoghi che serviranno al comando della polizia locale per creare una sorta di archivio in modo da poter colpire nei confronti di quelle attività che non osservano le regole.
La scorsa estate, oltretutto, aveva visto i carabinieri del Nas multare e segnalare all’Ulss decine di locali a Venezia per le carenze nel protocollo Haccp e per altre mancanze igienico-sanitarie.

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