Canal Grande senza regole, la grande corsa quotidiana

Mercoledì 18 Settembre 2019 di Michele Fullin
Canal Grande senza regole, la grande corsa quotidiana
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VENEZIA - Il traffico in rio Novo, per quanto impattante, è solamente una piccola parte del problema. Una pagliuzza rispetto alla trave nell'occhio che in molti, a cominciare dall'amministrazione comunale, fingono di non vedere e che si chiama canal Grande. Qui ognuno fa un po' quello che vuole, favorito da limiti di velocità che non controlla nessuno e che, anche quando ci sono i controlli, la tolleranza prevista per rendere valida la sanzione consente di radere al suolo la città legalmente.
 


 
IL GIRO DI PROVA
Il 17 settembre è un giorno qualsiasi a Venezia: né troppo affollato né troppo poco. Un giorno che si può definire medio, senza sbagliare. Ebbene, ieri tra le 12 e le 13 durante il nostro giro in vaporetto non c'era un mezzo a motore che stesse al suo posto. Il limite è di 7 chilometri orari e basta guardare i video che pubblichiamo sul sito per vedere che questi erano superati da tutti.
LE PARTECIPATE DEL COMUNE
C'è poi il paradosso di Actv, che sta rifacendo in fretta e furia i gruppi pali degli imbarcaderi, messi a dura prova dal moto ondoso, quando i principali artefici di ciò sono proprio i suoi vaporetti, che con il loro peso e la loro velocità muovono enormi quantità d'acqua, risucchiando pontili e barche. Il limite per mezzi così grandi è di 11 chilometri orari, ma vanno quasi sempre più veloci e anche se venissero presi con il telelaser, le sentenze più recenti chiedono che si vada almeno a 16 per multare. Il che equivale a causare un maremoto. Altri soggetti pubblici che premono sull'acceleratore spesso sono le barche di Veritas.
Anche qui basterebbe poco, senza scomodare i gps: basterebbe che il Comune desse delle direttive alle sue partecipate di rispettare i limiti di velocità. A Veritas in primis, le cui barche a pieno carico a fine turno volano. E ovviamente ad Actv, anche a costo di cambiare gli orari. Tanto, agli utenti importa soprattutto la frequenza dei mezzi. Fin qui il dato è empirico e verificabile da chiunque, ma se si volesse l'evidenza scientifica? Nel 1996 il Comune aveva affidato a Cnr assieme al Centro Maree uno studio sul moto ondoso in canal Grande: i sensori avrebbero rilevato parametri quali altezza dell'onda, periodo, direzione prevalente, velocità. I risultati non sono stati divulgati. Pare che si fosse scoperto che la colpa non fosse dei taxi, accusati un po' di tutto a Venezia.
TAXI, TOPI E NOLEGGI
E veniamo ad altre categorie. I taxi e i mototopi devono procedere a 7 chilometri orari? Chiunque vada in barca sa che non lo fa nessuno. E non lo fanno neppure nel giorno qualunque che abbiamo scelto per monitorare la situazione.
A proposito, di pattuglie in acqua, nemmeno l'ombra, anche se la presenza di barche con personale in divisa (di qualunque forza di polizia, non solo municipale) avrebbe un notevole effetto deterrente.
Intanto, in rio Novo, la settimana prossima ci sarà la verifica della capacità inquinante delle varie tipologie di barche, perché dai rilevamenti non è chiaro chi sia il responsabile principale della situazione. Lunedì da mezzanotte e per 24 ore, stop completo ai passaggi alle barche per il trasporto di cose, martedì 24 toccherà al trasporto persone.
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 14:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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