Moto ondoso, 500 multe cancellate. Il Prefetto: «Così i controlli non hanno valore»

Giovedì 9 Giugno 2022 di Roberta Brunetti
Il moto ondoso

VENEZIA - Più controlli di velocità nelle vie d'acqua. Nei rii interni della città, ma anche nei canali più battuti dalla laguna. Lo ha deciso il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato ieri mattina, 8 giugno, in Prefettura, proprio per cercare di fronteggiare il fenomeno del moto ondoso, tornato di drammatica attualità con la ripresa del turismo e di tante cattive abitudini. Ieri ne hanno discusso a lungo il prefetto Vittorio Zappalorto, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, i rappresentanti delle varie forze dell'ordine, della Capitaneria di Porto e del Provveditorato. Un confronto da cui è emerso anche lo sconforto per le sentenze dei giudici di pace che negli anni hanno sistematicamente cancellato le multe inflitte dalle varie di forze di polizia.

LE MULTE CANCELLATE
Impressionante il dato portato dalla Capitaneria di Porto che si è vista annullare ben 500 multe. Tante ore di lavoro - in acque e in ufficio - di fatto buttate. E oltre al danno, spesso è arrivata anche la beffa, perché i giudici hanno condannato i vari enti che hanno erogato le multe anche al pagamento delle spese processuali.
Problema sottolineato con forza dallo stesso prefetto, che ha ribadito come questi annullamenti, di fatto, azzerino l'effetto della deterrenza, agevolando il fenomeno del moto ondoso, tanto dannoso per le fondamenta della città d'acqua. Finora i giudici di pace hanno azzerato le multe fatte per eccesso di velocità dei natanti, estendendo la normativa prevista dal codice della strada a quello della navigazione. Una giurisprudenza ben nota a chi si muove in barca, e magari ci lavora, tanto che in molti l'hanno usata come una licenza a correre, in spregio alle regole. In caso di multa, bastava rivolersi all'avvocato giusto e presentare ricorso. Ieri i rappresentati delle forze dell'ordine lo hanno raccontato in prima persona, testimoniando tutta la propria impotenza.
Ora, però, fa sperare una sentenza della Cassazione che, in materia di tolleranza, sostiene che il codice della strada non può essere applicato in laguna. Se questo diventerà l'orientamento anche dei giudici veneziani le cose potrebbero cambiare davvero.

I NUOVI CONTROLLI
Intanto, già dai prossimi giorni, si intensificheranno i controlli con la cosiddetta operazione Onda Zero, già sperimentata nel luglio del 2017. Le varie autorità presenti in laguna - polizia lagunare, metropolitana, locale, di stato, carabinieri, finanza e Capitaneria - opereranno insieme grazie ad un maggiore coordinamento. Sarà il comandante della Capitaneria, Piero Pellizzari, ad organizzare i controlli con monitoraggi settimanali, presidi e interventi. Duplice la modalità prevista: sia con pattugliamento e uomini in barca che con telelaser da terra. Alcune aree, particolarmente trafficate, saranno sorvegliate speciali: Bacino di San Marco, Canal Grande, il canale aeroporto - Fondamente Nove, quello delle navi, San Nicolò e la bocca di porto del Lido. Ma i controlli saranno a sorpresa, un po' ovunque. La speranza è che servano da deterrente.
 

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