Sono quasi unanimi coloro che riconoscono l'importanza di completare il Mose, l'opera progettata allo scopo di isolare temporaneamente la laguna dal mare Adriatico durante gli eventi di alta marea. Tutti si sono espressi a favore del completamento dell'opera, tutti tranne Arrigo Cipriani, il patron dello storico Harry's Bar.
«Secondo me Venezia è in balia di se stessa e non è capace di mettere in moto cose che sono state fatte a monte e decise prima da gente che non c'entrava e non aveva capito niente della città, come quest'opera, che non difenderà mai Venezia dalle acque alte».
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Cipriani, riferendosi proprio al Mose, ha detto: «La mia paura è che prima hanno fatto parlare tutto il mondo con l'idea già radicata di fare una difesa che è costata 6.000 milioni, probabilmente ne sono stati rubati 500 almeno. Quella è diventata subito l'idea unica di salvezza di Venezia, sono state scartate moltissime altre idee che sarebbero costate molto meno e che probabilmente avrebbero anche funzionato. Adesso ci troviamo di fronte a quest'opera che veramente colpevolmente non è stata messa in moto. È già pronta da mesi e evidentemente non hanno fatto le prove eccetera».
«Non si vede chiaro - aggiunge il patron dell'Harry's Bar - perché non si capisce chi deve essere l'autorità che la fa funzionare. A parte il Consorzio Venezia Nuova che l'ha costruita (e secondo me dovrebbe essere quello), però a monte ci dovrebbe essere un Magistrato alle acque che sovrintende a quest'opera quando è in funzione e che non esiste più: Renzi l'ha levato in due minuti 3-4 anni fa, dopo che esisteva dal 1500.
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«L'acqua alta a Venezia è un fatto abbastanza normale, che avviene da mille anni - sostiene Arrigo Cipriani - questa è stata un'acqua alta eccezionale e mi sembra però che sia stata grandemente dilatata dalla stampa. L'acqua alta viene su e va giù verticalmente, non è un'inondazione - prosegue il patron dell'Harry's Bar - è pulita, non è un'acqua di fiume sporca e i veneziani sono abituati. Questa volta è venuta diciamo 40-50 cm più alta, quasi come quella del 1966. Però io ricordo che nel 1966 l'Harry's Bar era aperto il giorno dopo. Oggi noi eravamo aperti al lunch e siamo aperti per la cena».
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«Non per darsi delle arie - specifica Cipriani - ma credo che uno che vive e lavora a Venezia da tantissimi anni ormai è abituato a queste vicende. L'acqua alta può avvenire tutti gli anni d'inverno, questa volta è stata accompagnata da un grande vento eccetera. Ma quello che fanno vedere alla televisione, le gondole disperse, i vaporetti...Quella è tutta colpa dell'uomo, non hanno provveduto in tempo a tutelarsi verso un'acqua alta che ha fatto superare gli ormeggi alle barche. Di tragico non vedo niente, non vedo una cosa così enorme da far parlare tutto il mondo».
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