Mose, l'ultima prova generale: si alzano le paratoie all'ingresso del porto

Martedì 26 Novembre 2019 di Elisio Trevisan
Mose, l'ultima prova generale: si alzano le paratoie all'ingresso del porto
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MESTRE (VENEZIA) - Nella notte tra lunedì 2 dicembre e martedì 3 (tra le 20:30 e le 6 di mattina) verranno alzate le paratoie del Mose alla bocca di porto di Malamocco, la più grande delle quattro aperture al mare della laguna di Venezia, e anche la più importante perché è il varco di accesso per il porto commerciale e, in futuro, potrebbe esserlo anche per le navi da crociera. La prova, l'ultima delle quattro generali (dopo che Treporti, Lido-San Nicolò e Chioggia erano già state testate), venne rinviata a data da destinarsi dopo che l'appuntamento del 4 novembre scorso era saltato a causa di forti vibrazioni all'impianto idraulico. Per i veneziani che attendono il Mose dal 2012, anno in cui doveva essere inaugurato dopo l'avvio dei lavori nel 2003, e che guardano disillusi agli otto anni di ritardo già accumulati per problemi tecnici, burocratici e per lo scandalo tangenti che nel 2014 bloccò i lavori per un anno, quel rinvio significava tempi biblici. 
 
I TEMPI
E invece, neanche un mese dopo, Consorzio Venezia Nuova (Cvn), tecnici e imprese sono pronti a riprovarci. In mezzo ci sono state la seconda acqua alta più alta della storia di Venezia con il picco a 187 centimetri (contro i 194 del 1966), che secondo il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha provocato danni per oltre un miliardo di euro, e la visita a Venezia del nuovo ministro dei Trasporti e delle Infrastutture Paola De Micheli che, alcuni giorni dopo, ha assicurato «faremo di tutto per finire il Mose in anticipo» rispetto all'ultima data presunta, ossia la fine del 2021 (nel frattempo il Governo ha proceduto alle nomine, tanto attese per far marciare i lavori finiti al 93% per un costo di 5,5 miliardi di euro, della ex direttrice dell'Agenzia del Demanio Elisabetta Spitz a super-commissario per il completamento dell'opera e dell'avvocato dello Stato Vincenzo Nunziata a fianco dei commissari del Cvn Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola).

Martedì prossimo, dunque, si procederà a sollevare tutte e 19 le paratoie che chiudono la bocca di porto di Malamocco dove il canale è largo circa duecento metri, dopo che il 20 e 21 ottobre scorsi erano state effettuate delle prove di sollevamento parziali: si dovrebbe approfittare del periodo coincidente con il cosiddetto morto di acqua, cioè il punto di minima escursione tra la marea minima e la massima che cresce e cala ogni 6 ore. Dopo quest'ultimo test (che è fissato per il 2 dicembre, con riserva nei giorni 5 e 19 dicembre) si passerà alle cosiddette prove in bianco, ovvero alla prova di sollevamento senza condizioni di marea particolare. E infine si dovrà arrivare, ancora non c'è una data, alla prova principe, ossia al funzionamento simultaneo di tutte e quattro le schiere di barriere alle quattro bocche di porto, e quindi a isolare completamente la laguna di Venezia dal mare.


IL TAVOLO TECNICO
Intanto per organizzare al meglio la prova della prossima settimana, giovedì 28 novembre si terrà una riunione tecnica tra il Cvn, la Capitaneria, il Porto e gli operatori portuali per ridurre al minimo i disagi dato che quella notte le navi in uscita e in entrata durante le ore notturne dovranno essere fermate.
Per sollevare le 19 barriere di Malamocco il sistema è quello utilizzato anche alle altre tre bocche di porto: le paratoie sono mantenute sul fondo perché riempite d'acqua; con delle pompe, attraverso una serie di tubazioni che si trovano in una galleria subacquea, si insuffla aria spingendo fuori l'acqua, così le barriere si sollevano. La prova del 4 novembre era stata rinviata perché quelle tubazioni vibravano in modo anomalo. Ora che il Consorzio Venezia Nuova ha chiesto alla Capitaneria di porto di varare la relativa ordinanza evidentemente anche questo problema è stato risolto.
Elisio Trevisan 

Ultimo aggiornamento: 09:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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