VENEZIA «Di acque alte ce ne saranno ancora molte, nei prossimi mesi. Molte superiori ai 130 centimetri. In quelle occasioni solleveremo il Mose. Abbiamo deciso di soprassedere alla movimentazione in contemporanea delle paratoie del Mose in tutte e quattro le bocche di porto prevista per domani mattina anche per risparmiare. Preferiamo continuare a elaborare i dati raccolti nelle ultime occasioni, con il sollevamento di due giorni consecutivi il 16 e 17 ottobre». Cinzia Zincone, provveditore alle opere pubbliche del Triveneto e il commissario al completamento del Mose Elisabetta Spitz hanno assunto questa decisione, con la diligenza del buon padre (o meglio, madre) di famiglia, anche per evitare di spendere centinaia di migliaia di euro che saranno comunque necessari quando ci sarà l’emergenza, oltre che per contemperare gli interessi del porto. Il test del 30 ottobre era - come quello del 9 ottobre scorso - previsto dal cronoprogramma del Consorzio Venezia Nuova come prova di routine che avrebbe dovuto testare il funzionamento degli impianti. Ieri intanto il comitato tecnico amministrativo ha dato il via libera ad alcuni progetti, come quello inserito nelle opere complementari di mitigazione al Mose e della Salvaguardia di Venezia che prevede interventi di sistemazione dei canali Cenesa, Bastia e Boer e che è destinato ad allargarsi anche in laguna sud. Un progetto che non è mai stato tradotto in pratica dal Consorzio (e che tornato in mano al Provveditorato costerà circa 500 mila euro in meno).
IL BILANCIO
Mose, rinviato il test, «adesso lo solleveremo solo se serve»
Giovedì 29 Ottobre 2020 di Raffaella Vittadello
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