Mose, ecco i conti delle manutenzioni: ogni anno costerà 63 milioni

Il commissario Spitz: "Ripartenza progressiva dei lavori dal 15 giugno"

Sabato 7 Maggio 2022 di Raffaella Vittadello
Mose, ecco i conti delle manutenzioni: ogni anno costerà 63 milioni
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VENEZIA -  I cantieri del Mose al via da metà giugno. E 63 milioni all'anno per la sua manutenzione. Conclusione delle opere a fine 2023, dopo 18 mesi di lavori, almeno per quanto riguarda le bocche di porto, secondo un cronoprogramma già fissato al quale mancava solo una data di partenza.
«Entro metà maggio saranno effettuate una ricognizione completa e una verifica della consistenza dei cantieri del Mose, con la redazione dei verbali di tutti i direttori dei lavori che attestino lo stato di avanzamento delle opere e quanto manca ancora per la loro conclusione, per arrivare a una ripartenza progressiva a partire dal 15 giugno».
Questo l'annuncio di Elisabetta Spitz, commissario sblocca cantieri al Mose, che ha fatto una specie di bilancio della propria attività iniziata a gennaio 2020.

E se al primo sollevamento in contemporanea in tutte le bocche di porto che ha rappresentato una sorta di inaugurazione del Mose il 10 luglio 2020 - presente il premier Giuseppe Conte - si era parlato di una quota di avanzamento del 93%, oggi siamo al 95% circa. «Ma è difficile quantificare, soprattutto quando si è in dirittura d'arrivo» ha precisato la commissaria, in risposta alle critiche sul suo incarico per velocizzare la conclusione dell'opera. Di oggettivo c'è il numero dei sollevamenti di emergenza, 33 da ottobre 2020, che hanno tenuto all'asciutto la città o quasi. Se si esclude Piazza San Marco e la basilica, con un cantiere che - annuncia Spitz - si chiuderà per settembre-ottobre di quest'anno. I lavori del Mose erano fermi da circa un anno e mezzo, a causa dei problemi finanziari del concessionario delle opere, il Consorzio Venezia Nuova, rilevati dal commissario liquidatore Massimo Miani. Un nuovo corso, quello inaugurato dal commissario, dopo quasi 5 anni in cui il Consorzio, reduce dalla bufera giudiziaria delle tangenti del 2013, era stato retto in regime di amministrazione straordinaria: e dal 2020, in concomitanza con la pandemia, pagamenti alle ditte bloccati, stipendi a singhiozzo, garantiti con trattative sindacali estenuanti. Fino alla proposta di concordato fallimentare nel 2021, e all'autorizzazione, arrivata ai primi giorni di marzo di quest'anno, a un piano di risanamento approvato dal Tribunale che ha permesso al Consorzio di rimettersi in piedi. E che quindi proseguirà nella conclusione delle opere del Mose, pur in fase - formalmente - di liquidazione.


GARA TRAVAGLIATA
Spitz ha annunciato anche che la prossima settimana verrà consegnato a Fincantieri il cantiere per il primo appalto di manutenzione straordinaria delle paratoie di Treporti, le prime ad essere affondate nel 2013. Conclusione dopo una lunghissima traversia giudiziaria: la gara risaliva a fine 2018, e a colpi di carte bollate, dopo 4 anni e mezzo si finalmente si parte. Durata del contratto 36 mesi, costo 18 milioni: in sostanza si tratta di smontare e prelevare le paratoie, sostituendone un paio alla volta con quelle di riserva, e liberarle dalle incrostazioni, rivestendole nuovamente di vernice antivegetativa. Dove? In un luogo stabilito da Fincantieri questa volta. Quindi né all'Arsenale, area demaniale del Comune di Venezia, né all'area ex Pagnan, a Marghera, su cui inizialmente si era ipotizzato che le barriere gialle fossero trasportate per la manutenzione. Ma questo sarà solo il primo intervento, perché finora è stata appaltata la manutenzione solo di una schiera. L'appalto successivo, per un piano di manutenzione complessiva e sperimentale delle barriere di Malamocco e Chioggia, per un valore di 36 milioni, già provvisoriamente aggiudicato a Fincantieri, è stato revocato l'anno scorso in autotutela dal Ministero, dopo la sospensione del provveditore Cinzia Zincone. E ancora non riproposto. «La nuova gara sarà pronta a fine giugno» assicura il commissario Spitz. La legge di bilancio ha stabilito una quota di 63 milioni l'anno per la manutenzione, «che vanno visti in un arco lungo 11 anni - avverte Spitz - concessi sulla base di una relazione tecnica, per la quale saranno sufficienti».

 

Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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