Il Mose abbandonato: le centraline di controllo senza manutenzione, parte l'indagine

Mercoledì 14 Aprile 2021 di Roberta Brunetti
Mose, una delle dieci centraline di rilevamento sparse nella Laguna
10

VENEZIA - Un Mose abbandonato, senza interventi di manutenzione, con il risultato che questo sistema complesso di opere che dovrebbe salvaguardare Venezia e la sua laguna è già in crisi, prima ancora di essere ultimato. Non ci sono solo le cerniere delle dighe mobili aggredite dalla corrosione, complice la manutenzione che non è stata avviata nemmeno per gli elementi sott'acqua già da otto anni. Ora anche le stazioni che rilevano la qualità delle acque lagunari si stanno, una dopo l'altra, spegnendo. Colpa anche qui della manutenzione che, in questo caso, era stata sospesa dal Consorzio Venezia Nuova un paio d'anni fa, per mancanza di fondi. Così, da qualche mese, la rete delle dieci stazioni di monitoraggio, sparse per la laguna, sta perdendo pezzi: quelle in funzione ormai sono solo cinque, il minimo per avere dei dati significativi.
Il problema è stato al centro, in questi giorni, di una serie di incontri in Provveditorato alle Opere pubbliche del Triveneto, da cui dipende il sistema di rilevazione, gestito in concessione dal Cvn.

Al tavolo anche il Corila, il consorzio interuniversitario che usa questi dati per i suoi approfondimenti scientifici. Ora servirà un intervento di manutenzione, a questo punto straordinaria. E urgente...


LE CERNIERE CORROSE

Questione centrale, questa della manutenzione per tutto il sistema Mose. Il problema dei problemi resta quello che si sta consumando alle bocche di porto, nelle cerniere delle paratoie, dove ruggine e corrosione avanzano. Sul punto, in occasione dell'ultima relazione della Corte dei Conti di fine anno, il Provveditorato si era detto preoccupato, anche per la qualità dei materiali usati per la parte femmina delle cerniere, mentre il Cvn aveva minimizzato il problema confidando in interventi di sistemazione. Di certo, a febbraio, una delle consulenti storiche del Provveditorato, Susanna Ramundo, massima esperta di siderurgia, si era dimessa con dichiarazioni di fuoco contro il commissario al Mose, Elisabetta Spitz, per l'inerzia dell'ultimo anno. «È tutto fermo in attesa delle decisioni del commissario. Se quello che dico non conta nulla me ne vado».
Ora ad indagare sulla corrosione c'è anche la Procura della Corte dei conti. Un fascicolo, affidato al sostituto procuratore Federica Pasero, dovrà accertare l'eventuale danno erariale causato dalle criticità irrisolte. Per acquisire informazioni sul reale stato delle cerniere, utili all'indagine, al prossimo test di sollevamento del Mose, in programma per venerdì, parteciperanno anche i sub della Guardia di Finanza. Immersioni attese per capire come stanno veramente le cose sott'acqua. 


LE CENTRALINE SPENTE

In questo quadro, ecco la novità della rete di monitoraggio che si sta spegnendo. La questione in termini economici, ovviamente, è di ben altra scala. Ogni stazione costerà un centinaio di migliaio di euro, a fronte delle decine di milioni necessari per manutentare le paratoie. Ma il quadro di fondo resta lo stesso, quella di un sistema Mose che sta patendo gli ultimi anni di stallo dei lavori. Ora l'attesa di tutti è per i 530 milioni che il Ministero delle infrastrutture ha promesso di sbloccare a giorni, attraverso il Cipe. Ma la macchina dei lavori è ancora ferma, con le imprese che avanzano decine di milioni e i cantieri a rilento. Tra le vittime di questo stallo, anche le centraline di monitoraggio della rete antinquinamento, a cui sono stati tagliati gli interventi di manutenzione. Installate una ventina di anni fa, sono delle vere sentinelle dello stato di salute delle acque delle laguna, di cui misurano ogni mezz'ora valori come temperatura, salinità, ossigeno disciolto... Informazioni utilissime per studiare, ad esempio, l'impatto dei cambiamento climatico, ma anche gli effetti delle recenti chiusure del Mose. «Informazioni in questa fase fondamentali - sottolinea il direttore generale del Corila, Pierpaolo Campostrini - I dati che non vengono raccolti in questi giorni, sono persi per sempre. Bisogna intervenire con urgenza».
 

Ultimo aggiornamento: 17:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci