Venezia. Mose, grazie alle barriere evitati danni stimati per 464 milioni di euro

Venerdì 13 Gennaio 2023 di Raffaella Vittadello
Il Mose ha evitato danni socioeconomici fino a 464 milioni

VENEZIA - Di fatto la laguna di Venezia è “regolata” dal Mose, il più grande intervento di “manutenzione” mai realizzato dall’uomo in un ecosistema così complesso e fragile, capace di prevenire danni socioeconomici che vanno dai 211 ai 464 milioni all’anno. Ma che crea anche dei problemi nuovi, sfide da affrontare: la laguna volta pagina.
Un convegno al campus scientifico di Ca’ Foscari, a Mestre, è stata l’occasione per presentare i risultati delle ricerche scientifiche del programma Venezia2021 che avranno un importante peso anche nella governance della laguna del futuro. Dal 3 ottobre del 2020 le barriere del Mose alle bocche di porto sono state sollevate per 44 volte in difesa della città, mantenendo il livello della laguna inferiore a quello del mare ed evitando l’inondazione del centro storico e delle isole.

Lo scambio di acqua tra laguna e mare è stato interrotto per alcune ore e, in alcuni casi, anche per periodi più lunghi.

Se da un lato il Mose ha dimostrato la capacità di salvaguardare Venezia da una varietà di eventi climatici anche estremi, cosa è successo in laguna? Risultano fondati i timori di conseguenze ambientali avverse? Quali possono essere le contromisure? Come si stanno manifestando, e come si manifesteranno, gli effetti del cambiamento climatico e come separarli da quelli dovuti ad altre cause? A tutte queste domande (e ad altre) il Corila, in collaborazione con il Provveditorato alle Opere pubbliche del Triveneto - che ha messo a disposizione le risorse necessarie - ha tentato di rispondere con un programma quadriennale di ricerche attuato da Università di Ca’ Foscari, Iuav, Università di Padova, Consiglio Nazionale delle Ricerche ed Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale. Questo programma, conclusosi a fine del 2022, ha coinvolto circa 300 ricercatori e ha prodotto una mole cospicua di risultati. Elementi che saranno utili non solo per la gestione del Mose ma, in generale, per la gestione sostenibile della città e dell’intera laguna. «È stato un appuntamento utile per fare un aggiornamento delle conoscenze sulla laguna, con un confronto tra il prima e il dopo Mose, nonostante l’intervallo di tempo osservato sia abbastanza breve - sintetizza il presidente del Corila Antonio Marcomini, professore di Chimica ambientale a Ca’ Foscari - per valutare gli effetti idrodinamici, ecologici, biologici, di inquinamento. Risultati di pregio ottenuti dalla comunità scientifica da mettere a disposizione dei “fruitori”, dei decisori, in un’ottica di collaborazione». Ad esempio è stato valutato l’impatto sulle barene rispetto al numero di alzate delle paratoie. Cinque le macroaree di approfondimento che sono state affrontate: dal come contrastare la “marinizzazione” della laguna, analizzando gli scambi laguna-mare di acqua e sedimenti, al monitoraggio di acque e sedimento e quale riutilizzo del sistema lagunare, dallo stato di salute dell’ecosistema agli strumenti per migliorarlo, fino a parlare dei cambiamenti climatici attesi e gli impatti sul patrimonio storico artistico della laguna e quali ricadute dei risultati delle ricerche sugli enti che collaborano alla gestione della laguna di Venezia.

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 22:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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