Morì dopo la Tac, la Procura apre un'inchiesta: cinque sanitari indagati

Mercoledì 21 Luglio 2021 di Gianluca Amadori
Lo scrittore e giornalista Maurizio Marcon, per 25 anni corrispondente del Gazzettino

PORTOGRUARO - Cinque indagati, tra medici e infermieri, per la morte del giornalista e scrittore Maurizio Marcon, 70 anni, per molti anni corrispondente de Il Gazzettino dal Veneto Orientale.
La Procura di Pordenone ha iscritto i loro nomi con l’ipotesi di omicidio colposo in relazione alle cure o alle eventuali omissioni nelle cure prestate al paziente, ricoverato dopo una caduta in apparenza banale, avvenuta in casa, a metà giugno. Marcon fu successivamente trasferito all’ospedale all’Angelo di Mestre, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento operatorio per complicanze della lesione vertebrale, ed infine a San Donà, dove si è spento alla fine di giugno.


A sollecitare l’apertura di un’inchiesta sono stati i familiari del giornalista, i quali hanno segnalato alla Procura che, dopo essere stato sottoposto ad una Tac, a Portogruaro, Marcon scrisse alla moglie un sms nel quale comunicava che durante le operazioni di immobilizzazione per eseguire l’esame, aveva sentito molto male alla schiena. Subito dopo, le sue condizioni di salute sono peggiorate improvvisamente. I familiari chiedono chiarezza su cosa possa essere accaduto durante l’effettuazione di quella Tac.
Il pm Andrea De Missier ha fissato per questa mattina l’udienza nel corso della quale affiderà al medico legale Michela Frustaci l’incarico di accertare le cause del decesso del settantenne e le eventuali responsabilità dei sanitari che si sono occupati di lui, sia all’ospedale di Portogruaro che a Mestre e San Donà.

I cinque sanitari convocati in procura avranno la possibilità di nominare un consulente di propria fiducia per seguire le attività peritali, che inizieranno domani con l’autopsia. La vedova, i figli e i fratelli di Marcon affiancheranno al perito nominato dalla Procura il dottor Antonello Cirnelli.


STORIA E CULTURA
Marcon scriveva per Il Gazzettino da 25 anni, occupandosi in particolare di eventi culturali e naturalistici, con particolare attenzione al territorio del Veneto orientale e alle sue tradizioni. Temi che hanno contraddistinto anche i suoi libri. L’ultimo, che stava ultimando, e che la famiglia vuole pubblicare a suo nome, è un volume sull’identità storico culturale di San Stino che, assieme ad un secondo volume, costituisce una sorta di guida turistica dal titolo “Il castello nascosto - San Stino di Livenza, storie, leggende e misteri di un antico territorio di Venezia”. 
Marcon aveva una vera passione per l’ambiente e per la montagna ed era un esperto raccoglitore di funghi. Appassionato di sport, seguiva con particolare passione il tennis che in gioventù aveva praticato.
La sua morte ha suscitato il cordoglio nei vari comuni di cui scriveva per Il Gazzettino. «Era un interlocutore schietto, franco, con la penna sapeva andare dritto agli argomenti. Con lui il rapporto era di stima e rispetto. Dispiace perdere un interlocutore del territorio», lo ha ricordato il sindaco Maurizio Mazzarotto, di Torre di Mosto. «Abbiamo appreso con sgomento della scomparsa di Marcon, lo ricordiamo come appassionato narratore delle vicende del proprio paese», ha scritto in una nota l’amministrazione di San Stino. I funerali si potranno svolgere soltanto dopo l’autopsia.

Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 11:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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