VENEZIA - E' morto il marinaio neozelandese di 48 anni che la notte tra venerdì 12 e sabato 13 agosto si tuffò a volo d'angelo dal punto più alto del ponte di Rialto, centrando un taxi acqueo che passava e sfondando il parabrezza.
L'uomo, che faceva parte dell'equipaggio di uno yacht ormeggiato a Punta della Dogana, è rimasto in coma per diverso tempo ed è deceduto pare una volta ritornato in Patria. Il marinaio, che risulta residente in Francia a Saint Tropez, era stato denunciato: quella notte si trovava in compagnia di un collega anche lui straniero che si è tuffato per soccorrerlo. Con la morte dell'indagato si estingue anche il reato e quindi il magistrato che ha in carico l'indagine si appresta a chiederne l'archiviazione. All'inizio sembrava un miracolo che fosse sopravvissuto all'urto, visto che si era alzato e urlava dal dolore. Dopo il ricovero le sue condizioni si erano mostrate critiche e per molto tempo è rimasto in terapia intensiva, tra la vita e la morte.
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