Forte dolore al petto, esclusi problemi cardiaci: dopo 5 giorni muore. Esposto dei famigliari, indagati due medici

Sabato 16 Ottobre 2021
Mario Valerio ex dipendente comunale a Noventa di Piave
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NOVENTA DI PIAVE - Si era come sentito scoppiare il petto, ma per i medici del pronto soccorso si trattava di un dolore epigastrico e in un’ora e mezzo è stato dimesso: cinque giorni dopo è spirato tra le braccia della moglie. Riscontrando subito l’esposto presentato dai famigliari, assistiti da Studio3A - come si legge in una nota dello stesso studio - il pubblico ministero della Procura di Venezia Paola Tonini ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario per il prematuro decesso di Mario Valerio, compianto ex dipendente comunale  del Comune di Noventa di Piave, dove risiedeva con la sua famiglia.

Il sostituto procuratore ha altresì iscritto nel registro degli indagati due medici. Un atto dovuto anche per dare loro modo di nominare eventuali consulenti di parte per gli accertamenti tecnici non ripetibili: la dottoressa Tonini infatti ha disposto anche l’autopsia. L’esame autoptico sarà effettuato martedì 19 ottobre 2021, alle 10.30, nell’obitorio dell’ospedale di San Donà dal medico legale incaricato Guido Viel, che, oltre alle cause della morte, dovrà chiarire se vi siano stati errori diagnostici, omissioni nelle analisi strumentali e  ritardi nell’espletamento delle visite mediche e, in caso affermativo, se vi sia stato nesso di causa con il decesso. Il consulente tecnico avrà 60 giorni per depositare le sue conclusioni. Alle operazioni peritali parteciperà, come consulente medico legale di parte per i congiunti della vittima, anche il dottor El Mazloum Rafi messo a disposizione da Studio3A-Valore spa, a cui la moglie Tiziana e la figlia Erika si sono affidate per venire tutelate e perché sia fatta piena luce sui tragici fatti, con la collaborazione dell’avvocato del foro di Treviso Andrea Piccoli.

Valerio, in pensione da tre anni dopo una vita di lavoro in municipio, il 7 ottobre 2021, alle 9.30, era rincasato dalla consueta passeggiata con il cane manifestando un forte dolore al petto. «Ho sentito una specie di esplosione» aveva confidato alla moglie, come riporta la nota di Studio3A. La moglie lo ha quindi accompagnato al pronto soccorso di San Donà dove il paziente è giunto in accettazione alle 13.24, con codice arancione, ed è stato sottoposto ad alcuni accertamenti, tra cui l’elettrocardiogramma e il controllo della saturazione. Valerio è stato dimesso con la diagnosi di “epigastralgie”, prescrivendogli una terapia con un farmaco gastroprotettore e rinviandolo al medico curante per un esame per la ricerca di batteri Helicobacter pylori.

Valerio ha subito contattato il suo medico di famiglia che gli ha raccomandato telefonicamente di continuare la terapia indicata dal pronto soccorso, fissandogli un appuntamento per venerdì 15 ottobre e invitandolo eventualmente a richiamarlo nel caso in cui i dolori persistessero.

Ma il paziente nello studio del suo dottore non ha fatto a tempo ad arrivarci. Alle 10 di sera di martedì 12 ottobre la moglie, rientrando a casa dopo aver portato fuori il cane, ha sentito il marito che rantolava in salotto: era incosciente e non respirava. Inutili i tentativi di rianimarlo della donna, che pure, avendo prestato a lungo servizio in farmacia, sapeva quali manovre attuare, così come quelli dei sanitari del Suem, subito allertati.

Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 10:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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