Ecografia sospetta, due ginecologi sotto accusa per la morte della neonata

Martedì 18 Maggio 2021 di Gianluca Amadori
Ecografia sospetta, due ginecologi sotto accusa per la morte della neonata

MESTRE - Due medici sotto accusa per la morte di una neonata, avvenuta due giorni dopo il parto a causa di un'infezione placentare che, secondo la Procura sarebbe stata la conseguenza di un loro errore professionale.
La sostituto procuratore Federica Baccaglini ha chiesto il processo per il ginecologo Fabio Panizzo, 59 anni, di San Donà di Piave e per il ginecologo Carlo Bergamasco, 59 anni, residente a Padova, esperto in morfologia neonatale.

Entrambi sono stati chiamati a comparire, ieri mattina, al palazzo di giustizia di Venezia, di fronte al giudice per l'udienza preliminare Andrea Battistuzzi, per rispondere del reato di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario in relazione ad un decesso avvenuto nel gennaio del 2017 all'ospedale di Padova, dove la neonata era stata ricoverata d'urgenza dopo il parto avvenuto all'ospedale all'Angelo di Mestre.


RESPONSABILITÀ
Secondo la Procura, i due medici avrebbero sottovalutato l'esito di un'ecografia ostetrica eseguita a Milano, il cui esito fu loro sottoposto, tra luglio e agosto del 2016, dalla stessa paziente (rimasta incinta a seguito di fecondazione assistita): l'esame evidenziava il sospetto di inserzione velamentosa del cordone ombelicale e, secondo gli esperti della pubblica accusa, come conseguenza di quel risultato sarebbe stato necessario attuareun monitoraggio continuo e un anticipo del parto. Cose che invece non sarebbero avvenute.

Nel capo d'imputazione viene contestato al dottor Panizzo di non aver approfondito quanto rilevato dalla collega milanese, nonostante la paziente si fece da lui visitare una mezza dozzina di volte privatamente prima del parto. A Bergamasco viene contestestato, invece, di non aver rilevato nulla di anomalo quando visionò il referto e in relativo cd dell'ecografia ostetrica eseguita a Milano. Il consulente tecnico della Procura ritiene che vi siano precise responsabilità da parte dei due ginecologi e, sulla base delle sue conclusioni la pm Baccaglini ha chiesto il loro rinvio a giudizio.

LA DIFESA
La difesa ha ribattuto alle accuse depositando una consulenza medico-legale di parte che confuta le conclusioni dell'esperto nominato dalla Procura, sostenendo che i due medici non hanno commesso alcun errore e, dunque, che non vi è motivo per sottoporli a processo. Di fronte a conclusioni diametralmente opposte, il giudice Battistuzzi ha ritenuto necessario disporre una perizia d'ufficio rinviando l'udienza al prossimo 21 giugno per affidargli l'incarico. La difesa ha chiesto il processo con rito abbreviato grazie al quale, in caso di condanna, gli imputati potranno avvalersi dello sconto di un terzo della pena.
Inizialmente l'inchiesta era stata aperta a Padova, dove morì la neonata, ma dagli accertamenti non emerse alcun profilo di responsabilità medica nelle fasi finali del parto.
 

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