Addio a Romana de Carli Szabados, l'intellettuale geniale che amava Sissi

Venerdì 12 Agosto 2022 di Edoardo Pittalis
Romana de Carli Szabados

VENEZIA - Non c'era niente che non riuscisse a smuovere a Venezia per le sue iniziative culturali. Era capace di inventarsi premi diventati poi una tradizione, come El Vovo de Venezia; di raccogliere scrittori, poeti, pittori e giornalisti in una sorta di accademia strana e straordinaria, quella degli Sbandai. Animatrice instancabile e altrettanto instancabile autrice di libri dedicati alla sua grande passione: il mondo mitteleuropeo, l'impero di Vienna e, soprattutto, Sissi l'imperatrice.
Romana de Carli Szabados è stata sepolta ieri, 11 agosto, a Trieste. E' morta a 96 anni a Verona, dove negli ultimi tempi era andata a vivere dal figlio Franco, generale medico, alla nuora Milla e ai nipoti Chiara e Vlado.
Era la vedova di Paolo Szabados, detto Pali, figlio di Eugenio, origini ungheresi, uno dei più importanti armatori della Venezia tra le due guerre e uno dei più grandi giocatori nella storia degli scacchi italiani, maestro internazionale. Eugenio, capace di parlare dieci lingue, fu messo in difficoltà nella sua attività dalla crisi di Suez del 1956.
Romana era una esule istriana, aveva lasciato Pola nel 1947 col grande esodo dopo l'occupazione jugoslava di quelle che erano state terre italiane. Le piaceva ricordare che tra i suoi coetanei andati via con lei c'era il suo amico Sergio Endrigo che sarebbe poi diventato un grande cantautore.
Da allora non aveva fatto più ritorno nella sua città.

A Ca' Foscari si era laureata in lingue, distinguendosi tra gli allievi del famoso germanista Ladislao Mittener. Per anni ha insegnato tedesco negli istituti superiori, poi è stata preside a Venezia e a Murano e Burano.

Spinta dal suo carattere e dalla voglia di fare qualcosa, Romana aveva deciso di impegnarsi alla sua maniera nella cultura veneziana, con fantasia, un pizzico di ironia e di spregiudicatezza. Ha rotto vecchi schemi, ha puntato più sulla provocazione in ogni settore delle arti che sulla cultura consolidata. Ha allargato le sue iniziative dalla città lagunare all'intero Nordest. I suoi eventi culturali, dal Premio al Giornalismo e El Vovo de Venexia, hanno superato le 30 edizioni. Tra i premiati, personaggi di spicco dell'ambiente culturale veneziano e veneto quali: Vittore Branca, Gianluigi Rondi, Helenio Herrera, Arrigo Cipriani, Lino Toffolo, Cesare Dal Palù, Marino Zorzi, Demetrio Volcic, Fiorello Zangrando, Edoardo Pittalis, Paolo Rumiz, Luciana Boccardi.
E' stata capace di mettere assieme per anni il meglio della poesia veneziana, aiutando anche la pubblicazione di alcune opere. Tra i suoi amici i poeti Attilio Carminati e Giovanni Pastega. Portava la comitiva in giro per il Nordest dalla montagna al mare e ogni volta riusciva a mettere assieme intellettuali di varie regioni e a presentare le novità di autori da scoprire e di case editrici che si sarebbero affermate.

Un percorso di provocatoria promotrice culturale ben diverso da quello seguito nella realizzazione dei suoi libri. Ha pubblicato decine di opere, tra i suoi volumi più apprezzati: Finis Austriae, Miramar addio, Mayeling il mito, Fine della Grande Guerra, Sissi, Vienna imperiale fino al sorprendente Amore e estasi. Pietro Bembo e Lucrezia Borgia, il più grande degli amori. Scrittura piacevole, ricerca storica sempre puntuale. La sua conoscenza delle lingue l'ha portata a scovare documenti negli archivi e nelle biblioteche delle grandi città dell'ex impero austroungarico.
A Venezia pensano già a una manifestazione per ricordarla. Il primo appunto - la data è ancora da fissare - sarà nel museo navale del capitano Ferruccio Falconi al Lido. Romana amava il mare e i viaggi in barca anche col brutto tempo, ricorda Falconi.

    
 

Ultimo aggiornamento: 16:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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