L'ex moglie parla dopo il ricordo degli amici: «Andrea non era più il gigante buono, ma un uomo violento»

Martedì 6 Luglio 2021 di Fulvio Fenzo
L'abitazione di Simone Meggiato ad Oriago davanti alla quale è stato ucciso Andrea Baldan
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MIRA - Un anno in silenzio, soffocando il dolore per una doppia perdita, quella del compagno, Simone Meggiato, in carcere per il delitto, e dell’ex marito, Andrea Baldan, la vittima. Gemma Giorgio, mestrina, non ha mai parlato: «Prima ho dovuto ricominciare a vivere, è dura ma bisogna farcela», dice.
Ma ora, ad un anno dall’omicidio di quella notte del 3 luglio 2020 in via Piave a Oriago, ha deciso di uscire allo scoperto, in primo luogo per i suoi figli, oggi di 16 e 19 anni, che insieme a lei hanno vissuto la paura di un uomo, Baldan, che sarebbe diventato progressivamente violento e fuori controllo, fino ad arrivare alla separazione e alle accuse di atti persecutori.

E poi al tragico epilogo di quella notte.


«È stata una disgrazia enorme - soppesa le parole la donna -. Chi ne ha parlato e continua a parlarne senza conoscere come stavano realmente le cose, dovrebbe mettersi nei panni dei figli e delle donne che, come me, hanno vissuto l’incubo di un uomo violento. Non posso più permettere che vengano riportate continuamente imprecisioni e che vengano omessi fatti importanti, pur conosciuti, che smentiscono in modo chiaro la bugia del “gigante buono” che viene periodicamente riproposta a proposito del mio ex marito».
La goccia che ha convinto Gemma Giorgio a far sentire la sua voce è stata l’ultima commemorazione degli amici di Baldan, domenica ad Oriago. «Speravo che fosse finita e, invece, queste falsità continuano a riemergere. Ecco perchè ho deciso di parlare».


E racconta: «Ho chiesto ed ottenuto la separazione da Andrea Baldan nel dicembre 2017, dopo anni di incomprensioni e forti litigi che non potevo più sopportare. A fine del 2019 ho concordato il divorzio consensuale ma, dopo la separazione e nonostante gli accordi presi davanti al giudice, Andrea non voleva lasciare l’appartamento in cui vivevamo. Ha iniziato ad essere verbalmente violento, insultandomi ed offendendomi davanti ai nostri figli». Gli assegni di mantenimento? Mai visti. «Erano veramente pochissimi euro - riprende l’ex moglie -. Sono arrivata a sostenerlo io economicamente anche per l’acquisto della casa e per la vita di tutti i giorni, nonostante il suo stipendio fosse del tutto analogo al mio. Mi sono fatta carico di tutto, grazie all’aiuto dei miei genitori». Poi sarebbe subentrata la sua dipendenza dall’alcol. «Ha iniziato ad abusare pesantemente di superacolici. Quando ha saputo della mia relazione con Simone Meggiato, ben dopo la separazione, in lui è scattato qualcosa che lo ha reso ancora più aggressivo, anche fisicamente, minaccioso, incontrollabile. E un uomo di 140 kg fuori controllo fa impressione a tutti». Scattano le denunce per stalking. «Mi sono rivolta alla Questura più e più volte, ero letteralmente terrorizzata da ciò che poteva succedere: mi perseguitava sia personalmente che con messaggi telefonici, mi minacciava, mi pedinava, stazionava sotto casa mia la notte. Una volta è riuscito ad entrare e mi ha colpita e presa per il collo. Mi ha salvata mio figlio che lo ha affrontato. Un’altra volta ci sono volute quattro pattuglie della polizia per allontanarlo alla mattina da casa mia». «Poco prima del 3 luglio 2020 aveva ricevuto un provvedimento di allontanamento della Procura che ha violato più volte - conclude l’ex moglie -. Mentre io, ma soprattutto i miei figli, subivo tutto questo, nessuno ha fatto nulla di concreto per aiutare Andrea. Di fronte a tutto ciò, Andrea non era più il “gigante buono” che avevo conosciuto al liceo ma si era trasformato in ben altro. Alterare la realtà non lo ritengo rispettoso nei confronti di tutte quelle donne che muoiono per mano di ex-mariti o ex-compagni che non accettano la fine di una relazione e non hanno la fortuna di avere dei figli in grado di difenderle, e una famiglia che aiuta e supporta». Tutto ciò potrebbe aiutare la difesa di Meggiato? «Per Meggiato parleranno i suoi avvocati. Questa è la mia storia».

Ultimo aggiornamento: 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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