Cambia il clima, addio moeche. Ma il granchio blu potrebbe essere la soluzione

Sabato 26 Novembre 2022 di Tomaso Borzomì
Cambia il clima, addio moeche. Ma il granchio blu potrebbe essere la soluzione

VENEZIA - La laguna sta cambiando, ma più che il Mose, su cui non ci sono ancora dati certi per capire cosa potrà accadere, il dito è puntato contro il clima. Un lato positivo, a volerlo cercare, dal punto di vista naturalistico c'è e riguarda proprio la grande opera. A spiegare quale sia è Piero Franzoi, docente di Ca' Foscari ed esperto di fauna ittica: «Le casse di colmata sono diventate zone ad elevatissimo valore naturalistico, con specie importanti che si stanno insediando». Motivo che sta facendo presagire a una possibile creazione di area protetta. Difficile però capire oggi cosa potrà accadere alla laguna a causa del Mose: «Essendo un sistema complesso, sono tante le variabili che incidono - continua l'insegnante -. L'impatto più recente riguarda il cambiamento climatico e la subsidenza che sta facendo calare i fondali, creando una laguna più profonda, quasi un braccio di mare».

Gli effetti sono a catena, chiarisce l'esperto: «Praterie di piante, barene, velme, paludi e ciò che insiste su acque basse sono destinate ad esser compromesse dal cambiamento climatico e dall'innalzamento dei mari.

A questo, potrebbe aggiungersi la problematica-Mose, ma per ora non la vedo così grave». Secondo Franzoi, l'interruzione dello scambio potrebbe essere sì foriera di qualche danno, perché molti organismi si spostano tra mare e laguna: «Pesci, seppie, crostacei e larve potrebbero avere problemi, ma tutto dipende da quando e quanto il Mose sarà messo in azione. Perché se i tempi sono limitati e l'interscambio è garantito, allora non vedo gravi difficoltà».


LA STAGIONALITA'
Altra variabile è la stagionalità: «Non ho elementi precisi ad oggi, perché è troppo presto per avere un quadro di dati completo, però diciamo che azionare l'opera in autunno è meno problematico rispetto all'estate». Anche per una questione di temperatura: «Bloccare l'interscambio con il mare può aumentare la temperatura in laguna, ma tra autunno e primavera non dovrebbe essere un fattore così critico, come invece potrebbe esserlo con la stagione più calda». Per quanto riguarda la fauna, uno dei problemi lamentati dai pescatori è la carenza di moeche. Essendo un fenomeno recente, Franzoi ipotizza un legame con il clima: «Le temperature elevate potrebbero aver creato problemi». Restando in tema di crostacei, il professore spiega anche l'evoluzione del granchio blu che negli ultimi tempi si sta facendo strada: «Proviene dall'America ed è di dimensioni particolarmente grandi. Lì ha un elevato valore commerciale perché pregiato». Difficile capire come sia arrivato qui, forse con le navi, ma quello che pare certo è che l'introduzione non sia stata voluta come la vongola filippina. Ora sta esplodendo non solo qui, ma anche al delta del Po, Spagna, Portogallo, Marocco, in Grecia e Turchia è anche invasivo, si trova bene in ambienti lagunari e migra tra costa e laguna». Non tutto è però negativo: «Qui abbiamo una tradizione di consumo di granchi, ecco che il blu potrebbe essere anche buono da mangiare, spolpato può essere un'alternativa alla granseola. Infatti, molti pescatori esperti stanno focalizzandosi su questa specie». Fattore importante per gli equilibri lagunari: «L'impegno dell'uomo può garantire un contenimento dello sfruttamento della specie, così si arginano gli effetti negativi». Per quanto riguarda gli altri cambiamenti, la pesca è calata rispetto a fine secolo scorso, con alcune difficoltà nel reperire certi animali: «Ad esempio l'anguilla a Venezia, ma anche in tutto il Mediterraneo, è crollata significativamente, al punto da renderla specie protetta. Poi la passera di mare, il passarin, è crollata, così come il gamberetto grigio (la schia). Anche in questo caso l'ipotesi più plausibile è legata alla temperatura», conclude Franzoi.

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Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 11:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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