Vetrego. Addio a don Pietro, parroco per mezzo secolo infettato dal Covid nella Casa del clero

Martedì 13 Aprile 2021
Vetrego. Addio a don Pietro, parroco per mezzo secolo infettato dal Covid nella Casa del clero

MIRANO - L'annuncio dirompente e carico di tristezza è arrivato ieri mattina a Vetrego, poche ore dopo che don Pietro Mozzato si è spento, per le conseguenze del Covid, nella Casa del clero di Treviso: l'anziano sacerdote, 93 anni compiuti due mesi fa, è solo l'ultimo religioso strappato dal virus, appena pochi giorni dopo don Pietro Confortin, di un anno più giovane di lui, che era stato parroco a Cappella di Scorzè nei primi anni 70 e di cui questa mattina a Mogliano si celebrano i funerali.

Pochi, fortunatamente, gli anziani sacerdoti della diocesi di Treviso contagiati dal virus nella residenza della curia dove dimorano quelli ormai non più in servizio attivo, ma per i più fragili di loro il virus non ha fatto sconti.


ORIGINARIO DI MARTELLAGO

Don Pietro Mozzato è stato per quasi 45 anni parroco a Vetrego, diventando una figura di riferimento per il paese e soprattutto pastore di una comunità che non l'ha mai dimenticato, al punto da mantenere stretto il legame con lui anche dopo il suo pensionamento, nel 2015. Tre anni fa don Piero, com'era affettuosamente chiamato dai suoi parrocchiani, era tornato a Vetrego per festeggiare con loro il suo 90. compleanno e allora in paese era stata quasi una sagra, con pranzo, lotteria e regali. Gli auguri da Vetrego gli erano arrivati anche lo scorso 15 febbraio, in piena pandemia, per i suoi 93 anni. Originario di Martellago, dov'era nato il 15 febbraio 1928, fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1951 ed è stato cappellano a Castello di Godego, Sant'Agnese di Treviso e Ponte di Piave, prima di essere nominato parroco di San Silvestro a Vetrego nel 1971. È stato anche assistente del Segretariato diocesano malati alla fine degli anni 80 e responsabile vicariale della Caritas per quasi 10 anni durante il suo ministero miranese. In paese è stato un'istituzione e un pezzo di storia: ha vissuto la trasformazione della frazione da piccolo borgo di campagna a snodo strategico della viabilità. Ha sempre tenuto un rapporto aperto e accogliente con tutti, indicando anche come porsi di fronte alle pur legittime preoccupazioni per il futuro del paese.


GLI RICOMPRARONO L'AUTO

Sempre pacato ma scrupoloso, era la voce della comunità, anche di fronte a temi come i furti nelle case e nella stessa chiesa o l'incendio della sacrestia. Gli rubarono anche la macchina e il paese gli dimostrò tutto il suo affetto ricomprandogliela.
Domenica l'ultima preghiera per le sue condizioni di salute era stata fatta durante la visita del vescovo Michele Tomasi per le cresime in paese. «Ha servito questa parrocchia con dedizione, passione, perseveranza e fedeltà - l'ha ricordato l'attuale parroco, don Mario Da Ros -, rivolgendosi a ciascuno con uno sguardo diretto e incoraggiante. Ha mostrato anche con noi confratelli del vicariato di Mirano una sensibilità spirituale sempre vivace e profonda, cercando di comprendere e inserirsi in questo tempo di grandi cambiamenti».
I funerali, presieduti dal vescovo Tomasi, si svolgeranno venerdì alle 15 nella sua Vetrego.


LUTTO A TORRE

Il Covid si è preso a 86 anni anche Angelo Dorino Moras, storico imprenditore edile di Torre di Mosto, padre di Marino che gestisce le onoranze funebri torresane. Fatale è stata probabilmente una caduta dall'albero della sua campagna che tanto amava e a cui si era dedicato in questi ultimi, dopo il pensionamento. La caduta dall'albero, avvenuta circa un mese fa, gli aveva procurato una lesione alle costole con versamento pleurico, che lo hanno costretto a due successivi ricoveri in ospedale a San Donà.
Risultato negativo al tampone nel primo ricovero, è poi diventato positivo al secondo ricovero che lo ha portato al decesso. Dorino Moras era il classico imprenditore che si era fatto da solo. Emigrato da giovane in Piemonte, non ancora ventenne, è poi espatriato in Francia per due anni, dove, lavorando a cottimo come muratore, aveva imparato larte dell'imprenditoria edile che ha messo a frutto in Italia. Oltre che come imprenditore Dorino amava fare le cose in grande anche nel volontariato: aveva infatti superato le 100 donazioni di sangue all'Avis. Lascia la moglie Pierina, i figli Luca e Marino. Il funerale si svolge oggi alle 16 in chiesa San Martino Vescovo.

(ha collaborato Maurizio Marcon)

Ultimo aggiornamento: 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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