Mirano: accusato di violenza sessuale, 35enne viene scarcerato dopo 20 giorni. La difesa: «Nelle foto coccola la ragazza»

Sabato 20 Agosto 2022 di Davide Tamiello
Mirano: accusato di violenza, 35enne viene scarcerato dopo 20 giorni. La difesa: «Nelle foto coccola la ragazza»
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MIRANO - È tornato ai domiciliari, senza braccialetto elettronico e con la facoltà di ricevere visite dai familiari, il 35enne miranese accusato di violenza sessuale nei confronti di una 18enne la sera del 28 luglio nelle Marche. Il tribunale del riesame di Ancona, dunque, ha sostanzialmente ribaltato il provvedimento cautelare disposto in precedenza dal gip di Pesaro. Il giovane (che ora risiede a Milano per lavoro) era stato arrestato sabato 30 luglio dalla squadra mobile di Rimini: L'accusa era di aver abusato, la sera prima, di una ragazza conosciuta alla Baia Imperiale di Gabicce, locale storico in collina con vista sul mare. Stando alla ricostruzione della giovanissima, lui l'avrebbe violentata in auto con la scusa di accompagnarla a casa. Accompagnata dalla famiglia in ospedale a Rimini le erano stati diagnosticati 45 giorni di prognosi. Il gip di Rimini inizialmente aveva disposto i domiciliari con braccialetto elettronico ritenendo che non ci fosse pericolo di fuga (il 35enne è peraltro incensurato). Il problema, però, era che il tribunale non aveva a disposizione braccialetti elettronici e così il giovane era rimasto in carcere. Il suo caso per competenza territoriale era passato al gip di Pesaro che, però, aveva ritenuto, pur confermando che non ci fosse pericolo di fuga, che dovesse comunque restare in carcere per via della «libido incontrollata e violenta che aveva dimostrato di mettere in atto».

LA DIFESA

Il legale del 35enne, l'avvocato Renato Alberini, ha puntato la difesa sull'incoerenza delle versioni della 18enne e della sua amica. Ha inoltre portato ai giudici del Riesame una perizia del proprio medico legale in cui si evidenzia che la ragazza non avesse riportato lesioni tali da giustificare i 45 giorni di prognosi. «Inoltre - spiega l'avvocato - il mio cliente sarebbe uno stupratore anomalo: dopo la presunta violenza infatti ha accompagnato la ragazza in albergo, facendo guidare l'amico per continuare a coccolarla.

I due poi si sarebbero scambiati i contatti con la promessa di rivedersi». Il legale ha portato anche una foto delle effusioni, scattata in quei momenti, a conferma della propria versione. Il tribunale della Libertà, a prescindere dalle indagini sull'episodio che chiaramente viaggiano su un altro binario indipendente della custodia cautelare, ha dunque disposto che il 35enne, dopo tre settimane di isolamento in carcere, possa tornare a casa.

Ultimo aggiornamento: 16:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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