Morta a 6 mesi la notte di Capodanno, Grace soffriva di una malattia genetica

Giovedì 3 Gennaio 2019 di Sara Zanferrari - Luisa Giantin
Morta a 6 mesi la notte di Capodanno, Grace soffriva di una malattia genetica
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MIRA - Il silenzio di questa giornata di inizio anno avvolge i campi e l'acqua della Seriola di fronte alla casa in via Brentelle di Lidya e Vincent Edosomwen, dove la comunità evangelica nigeriana di Marghera si sta stringendo intorno ai genitori di Grace e si avvicenda per non lasciarli soli. Una tragedia indicibile ha colpito questa coppia che da due anni circa vive a Mira condividendo il tetto con l'80enne Alcide, con il quale i due sono entrati in relazione grazie alla parrocchia.
 
LA TRAGEDIA
Come abbiamo riferito ieri, l'ultima nata di soli 6 mesi ha smesso di vivere nella chiesa della comunità evangelica nigeriana di Marghera, in Banchina dei Molin, mentre riposava in culla la notte di Capodanno. I genitori e i due fratellini maggiori stavano partecipando alla cerimonia per l'arrivo del nuovo anno, con Grace che dormiva, quando la mamma ha fatto la tragica scoperta: la corsa disperata al pronto soccorso e i disperati tentativi di rianimarla non hanno avuto il risultato sperato. Quando si è capito che non c'era più nulla da fare, la madre si è sentita male e ha dovuto essere sedata in ospedale. «Li ho visti quella mattina partire tutti vestiti a festa, eleganti e felici - racconta una vicina di casa non ci posso credere...».
MALATTIA CONGENITA
Ieri è emerso che la piccola Grace soffriva dalla nascita di una grave patologia genetica. Potrebbe non essere stato solo un rigurgito dunque la causa della morte per arresto cardiocircolatorio. I genitori erano a conoscenza della malattia al punto che, dopo la sua nascita, la bambina era costantemente seguita dai medici dell'ospedale e periodicamente veniva sottoposta a controlli e terapie, per monitorare la malattia, mentre il Comune di Mira ne garantiva il trasporto tra l'abitazione e l'ospedale.
IL RICORDO DEI VICINI
Anche i vicini riferiscono di aver visto una volta l'ambulanza davanti all'abitazione: «Forse aveva dei problemi dalla nascita, aveva a volte bisogno di ossigeno». Ciononostante la bimba «era bellissima, un bambolotto: la mamma se la portava legata sulla schiena, uno spettacolo da vedere, lei con i tre bambini», continuano. Non ci vogliono credere ancora in paese, così come i tanti amici della comunità evangelica che si sono recati a portare un po' di conforto allo strazio dei genitori e a dare una mano con i due fratellini più grandi, mentre la coppia si è chiusa nel proprio dolore e non desidera parlare con nessuno.
IL CORDOGLIO DEL COMUNEI servizi sociali di Mira stavano aiutando la famiglia: «Si erano rivolti a noi per un piccolo aiuto - spiega l'assessora Chiara Poppi : gentili, educati, una bella realtà. Si stringe il cuore a pensare al dolore che stanno provando in questo momento. Non conoscevo personalmente la famiglia Edosomwen, ma l'ho contattata per esprimere le condoglianze da parte dell'intera amministrazione comunale. È comunque una famiglia ben integrata nella comunità mirese: i due bambini più grandi vanno regolarmente a scuola. L'unica cosa che il Comune aveva preso in carico per la famiglia Edosomwen era il servizio di trasporto dal loro domicilio in via Brentelle a Mira Porte all'ospedale, per accompagnare Grace alle cure di cui aveva bisogno».
Anche il sindaco Marco Dori ha manifestato ieri la sua personale vicinanza e il cordoglio di tutta la comunità mirese, nell'attesa che vengano chiarite le cause della morte e fissata la cerimonia funebre.
Sara Zanferrari
Luisa Giantin
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Ultimo aggiornamento: 10:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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