Inceneritore, scontro fisico in Consiglio. Contestatore finisce in manette

Mercoledì 12 Febbraio 2020 di Luisa Giantin
Il gruppo dei contestatori del progetto-Fusina in consiglio comunale a Mira
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MIRA - E’ uscito dall’aula del consiglio comunale in manette ed è stato poi denunciato, assieme al padre, per resistenza e oltraggio alle forze dell’ordine e interruzione di pubblico servizio. Si è andati ben oltre la normale dialettica politica lunedì sera in municipio a Mira, durante il consiglio comunale straordinario dedicato al futuro impianto di Veritas a Fusina, che alla fine ha ottenuto il via libera dell’aula. L’ex consigliere comunale Mattia Donadel, leader di Opzione Zero, è stato accompagnato fuori dall’aula in manette ed è stato denunciato insieme al padre.
I MOMENTI CALDI
Gli animi si sono scaldati nella seconda fase del consiglio. Le domande dei consiglieri agli “esperti” erano prevalentemente rivolte a Razzini che ha risposto in maniera ampia. Ma i borbottii e i mugugni del pubblico diventavano sempre più frequenti, con toni da contestazione. «I consiglieri si lamentavano – spiega Giorgio Zapparoli, presidente del consiglio comunale – per il brusio degli esponenti ambientalisti e i commenti continui del pubblico, che non permettevano di ascoltare le risposte. Ho richiamato tutti all’ordine, ma senza risultati». In municipio erano presenti il comandante Flavio Milan e gli agenti della polizia municipale, come pure i carabinieri del tenente Massimo Andreozzi.
Sono circa le 23: Razzini prosegue nelle risposte, ma viene interrotto e contestato da Donadel, in sala ma fuori dall’emiciclo. Il presidente Zapparoli interrompe bruscamente il dibattito e invita con fermezza Donadel a uscire dalla sala. L’ex consigliere non si muove e viene avvicinato dal comandante della polizia municipale Milani e da un altro agente. Ne segue un parapiglia: Donadel cerca di divincolarsi, seguono spintoni, urla e strattoni nei quali si inserisce anche il padre ottantenne di Donadel, pronto a difendere il figlio, che se la prende con il tenente Andreozzi.
Donadel viene ammanettato dalla polizia municipale, condotto in caserma dai carabinieri, dove resterà fino alle 2 di notte, e denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Stesse denunce anche per il padre di Donadel, Cleanto, di 80 anni. «Sono molto dispiaciuto dell’accaduto – afferma Zapparoli - abbiamo accolto molte delle richieste dei comitati ma azioni di disturbo, proteste, contestazioni e bestemmie durante l’attività istituzionale del consiglio sono inaccettabili». La scena ha scosso i consiglieri ma dopo una pausa l’assemblea è proseguita normalmente.
IL SINDACO
«Il Consiglio comunale è sempre una preziosa occasione di confronto e approfondimento – commenta il sindaco Marco Dori - In questo caso c’è stata ampia possibilità di analizzare e sviscerare le tematiche. La presenza di protagonisti ed esperti ha permesso di avere risposte su un progetto strategico per la nostra provincia. Spiace quando i toni e i comportamenti vanno oltre la normale dialettica che fa parte della politica, tanto più se non rispettosi dell’Istituzione e delle forze dell’ordine. Sono scene che non fanno bene e gli eccessi non possono che essere stigmatizzati. Prendiamo quel che di buono è scaturito da una serata importante per Mira, lasciando a chi di competenza la valutazione di quanto, di sbagliato, è accaduto». Il consiglio si è concluso con l’approvazione, a maggioranza, di un ordine del giorno, proposto dal sindaco Dori, che comprendendo la «necessità dell’impianto, in un’ottica di sostenibilità e di miglioramento della gestione del rifiuto chiede garanzie delle migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento delle polveri e la tutela della salute pubblica». Respinto invece il documento proposto dalla consigliera Lavinia Vivian.
LE PREMESSE
Il consiglio comunale serviva a discutere il progetto di un nuovo impianto integrativo di Veritas a Fusina, che dovrebbe bruciare i rifiuti non riciclabili che fino a qualche tempo fa venivano destinati alla centrale termoelettrica dell’Enel di via Palladio, attualmente in fase di riconversione. Opzione Zero, che insieme alle associazioni ambientaliste da tempo ha intrapreso una battaglia contro il progetto di Veritas sollevando dubbi sulle emissioni di fumi, l’incenerimento di fanghi e le conseguenze sulla salute, si era presentata in forze esponendo cartelli contro “le bugie di Veritas”. La prima parte della serata, tranquilla, aveva visto anche gli interventi concordati degli ambientalisti: Mattia Donadel, presidente di Opzione Zero e Marco Caldiroli, della direzione di Medicina Democratica.
Ultimo aggiornamento: 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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