Migranti infetti: ora i commercianti di Jesolo fanno causa alla Croce Rossa

Sabato 22 Agosto 2020 di Giuseppe Babbo
Migranti: ora i commercianti fanno causa alla Croce Rossa
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JESOLO -  Dopo i contagi, la battaglia a colpi di carte bollate. Migranti ospiti alla Croce rossa risultati positivi al Covid, Confcommercio chiede di conoscere tutti gli atti e annuncia l’avvio di una causa per il risarcimento danni registrati in città tra immagine e disdette ricevute negli hotel. E’ l’effetto dell’istanza di accesso agli atti rivolta alla Prefettura di Venezia, presentata dall’associazione che rappresenta i commerciati di Jesolo. Un atto formalizzato ieri, proprio nel giorno in cui l’Ulss4 ha comunicato al Comune la negativizzazione di tutti i migranti che nei giorni scorsi risultavano ancora positivi.

L’obiettivo è quello di prendere visione di tutti i documenti e le attività riguardanti il centro della Cri di via Levantina in modo da tutelare la città e gli imprenditori per i danni subiti a seguito dell’emergenza sanitaria scoppiata lo scorso luglio. Prima con 43 contagi, uno di un operatore e tutti gli altri tra richiedenti asilo poi trasferiti a Cavarzere, poi con altri 12 casi inizialmente rimasti a Jesolo, mentre da quasi due settimane è iniziato il lento trasferimento degli ospiti, tanto che rispetto ai 127 inziali oggi ne sono rimasti 59. Ma da giorni nella sede di Confcommercio di Jesolo si sono diversi imprenditori, per chiedere di essere tutelati e risarciti per i danni subiti a seguito dei contagi registrati nel centro di via Levantina. Da ciò la scelta di avviare la linea dura.

«Come operatori economici della città - spiega il delegato comunale di Jesolo, avvocato Alberto Teso - abbiamo il diritto di sapere cosa, in concreto, si sta facendo e cosa è già stato fatto in ordine al grave problema della gestione del centro, di cui molto opportunamente il nostro sindaco ha chiesto il commissariamento. Si poteva intervenire prima, evitando che si contagiassero ben 54 persone? Ed in ogni caso, chi risponde dei danni causati alla città ed alle imprese, alcune delle quali avevano addirittura assunto, ovviamente in regola, dei profughi ospitati nel centro? Ci sono stati ritardi od omissioni? Perché Croce rossa, Ulss4 e Prefettura si sono mosse solo dopo la nostra denuncia per epidemia colposa e la successiva diffida a non fare uscire nessuno dal centro?». Il delegato di Confcommercio ribadisce poi che la decisione di chiudere il centro è arrivata dopo le denunce presentate dalla stessa delegazione. «Il fatto – continua Teso - che sia stato deciso di chiudere la struttura di via Levantina dopo le nostre denunce, è la prova migliore che avevamo perfettamente ragione. E assieme a noi anche l’Aja, l’Amministrazione comunale e diversi esponenti politici locali, che da anni di battono per la chiusura del centro. I documenti che la Prefettura ci dovrà certamente dare, perché noi abbiamo titolo per vederli e, soprattutto, perché l’autorità amministrativa non ha nulla da nascondere, serviranno per comprendere se ci sono responsabilità ed a chi devono essere attribuite. A questo seguirà la causa per danni: chiederemo al tribunale civile di essere risarciti, come imprese e come città, per gli ingenti danni subiti, sia direttamente sotto il profilo economico, ad esempio, per le disdette giunte dopo la diffusione della notizia dei contagi, sia per la lesione all’immagine della città, che ha vanificato sforzi ed investimenti enormi. Non accetteremo che questa cosa finisca a tarallucci e vino, potete starne certi».

A chiedere che venga fatta la massima chiarezza è anche il sindaco Valerio Zoggia, che non esclude una causa per risarcimento danni anche da parte del Comune: «Valuteremo nei prossimi giorni questa possibilità – spiega il primo cittadino – i danni d’immagine che questa vicenda ha provocato alla nostra città sono evidenti, ci sono poi quelli economici provocati dalle disdette, che riguardano gli hotel e di riflesso anche le attività commerciali.

In ogni caso riteniamo che sia fondamentale capire cosa è accaduto all’interno della Cri e che tipo di negligenze ci sono state. Vanno accertate le responsabilità, quello che è successo non deve più ripetersi». 

Ultimo aggiornamento: 08:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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