Da Miami a Venezia, lo stilista Marco torna a casa e apre un negozio di abbigliamento: «Trasformo abiti, da una borsa un cappello»

Lunedì 30 Gennaio 2023 di Tullio Cardona
Da Miami a Venezia, lo stilista Marco torna a casa e apre un negozio di abbigliamento: «Trasformo abiti, da una borsa un cappello»

VENEZIA - Ponte del Lovo, ovvero del Lupo. Da sopra, si ha la sorprendente visione del campanile di San Marco. Alla base del ponte, il giorno di Santo Stefano è stato inaugurato il negozio Maè, minuscolo per metratura, importante per l'offerta, perché si distingue dalle proposte di moda in giro per la città. Un salto di qualità rispetto ai precedenti titolari, i quali vendevano quella che è stata definita paccottiglia veneziana, che punta sulla quantità rispetto alla qualità. Perciò quei 10 metri quadrati non garantivano un sufficiente introito. «Mi piace dire che siamo solo una vetrina - sorride il nuovo gestore, Marco Zangarini, veneziano di 43 anni - Prima di un capo d'abbigliamento, vendo un'idea: capi unici che hanno una storia».

PASSIONE PER I PATTINI

Zangarini non nasce stilista, ma campione di pattinaggio in linea: il suo palmares conta 32 titoli italiani e 13 europei, ed è stato campione mondiale e primatista nei 5mila metri. Poi comincia a frequentare le case di moda, che lo utilizzano come modello per le sponsorizzazioni. E nasce un amore per la creatività, in forma di tessuto, colori, taglie. «Ho cominciato a girare il mondo per immergermi nell'ambiente della moda - continua Zangarini - Quindici anni fa ho aperto un negozio a Miami Beach, trasformando i capi per gli americani. Dopo la pandemia volevo tornare a casa, in qualche modo chiudere un cerchio. Con questa premessa nasce Maè, dove ho trasferito quanto appreso in questi anni».
Come abile trasformista di taglio e cucito, un paletot diventa giacca, una borsa prende nuova vita sotto forma di cappello ed un capo anni '70-'80 rinasce in forma e colore, ben adattandosi alla moda di questi anni. Un decoupage che si adatta alla stoffa, tale da accomodare un capo di abbigliamento e destinarlo in forma originale alle esigenze contemporanee. «Sono molto contento che la gente in questi pochi giorni abbia già capito che offro qualcosa che non c'è - conclude Marco - Cerco di esprimere le mie idee tenendo conto di quanto ho imparato a contatto con le più importanti Case di moda e diversi centri di cultura nel mondo. Maè è un'avventura che colgo come una gara, perché lo sport è innanzitutto formazione ed educazione. Cerco di tenere i costi molto contenuti e, al massimo, vendo una giacca a 250 euro. Questo è il prezzo maggiore di tutto il negozio. Lavoro assieme a un gruppo di veri e propri artigiani veneziani per proporre capi unici, che rivestano anche una storia. Qualcosa che prima era destinato alla discarica, ora è modello per una nuova esistenza. Questa è la mia idea».
 

Ultimo aggiornamento: 17:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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