«Quegli zombie alla luce del sole, barcollanti o sdraiati che si iniettano la droga tra la gente» Video choc

Sabato 3 Giugno 2023 di Fulvio Fenzo
MESTRE Tossicodipendenti distesi a terra, triste spettacolo quotidiano

MESTRE - J. scende dalla bici e si stende lì, dietro ai chioschi di piazzetta San Francesco. Alle 7.30 del mattino si mette a dormire stesa per terra, come fa altre volte. La conoscono bene in via Piave. Ogni tanto la gente la ferma e le chiede come sta, perché non prova a ripulirsi in comunità. Ma niente, J. ha scelto questa vita. Resterà lì per tutta la mattina, fino a quando - non vedendola muoversi - qualcuno non chiama il 118. Dopo mezzogiorno arrivano l’ambulanza e due pattuglie dei vigili: otto uomini che cercano di farla rialzare, senza riuscirci. 
Se ne andrà alle 5 del pomeriggio, intontita, fino alla prossima dose.

Questo l’altro giorno, mentre ieri, a ora di pranzo e a poche decine di metri di distanza, un altro ragazzo stramazza in via Premuda, tra l’ex cinema Piave e il bar sotto i portici. Ci resterà fino alle 14.30, per andarsene barcollando salutando due ragazze che, sedute sul gradino di un condominio all’angolo con via Felisati, si scaldano la dose.

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ESPOSTO E PETIZIONE
«Che roba sta girando? Due morti per overdose in pochi giorni, ma non ho mai visto tante “mummie” in giro come in questo periodo. Sono strafatti. Strafatti. Lui, giovane commerciante, li conosce bene e li vede da tempo passare e sostare davanti alle sue vetrine. «Da qualche settimana, forse un paio di mesi, la situazione è peggiorata - riprende -. Sono sempre di più e a tutte le ore. E in queste condizioni». «Si stava meglio quando avevamo le prostitute e basta» aggiungono in via Ariosto, altra strada ormai martoriata dal consumo di droga in strada, sotto agli occhi di tutti. Qui alcuni abitanti stanno per avviare una raccolta di firme da accompagnare ad un esposto che, vista l’emergenza, è già stato comunque spedito al presidente della Regione Luca Zaia, al prefetto Di Bari, al questore Masciopinto, al sindaco Brugnaro e al comandante della polizia locale Agostini. «Questa mattina - si legge nella mail inviata giovedì 1 giugno - in via Ariosto 15 avevamo l’isola ecologica stracolma di rifiuti, con una poltrona in pelle marrone distrutta, gettata fra la campana della carta e i contenitori del materiale organico, con delle macchie di sangue. Lì, attorno alle 17.30, c’era gente che si iniettava droga. Chi stava facendo “festa”, è rimasto lì più di un’ora, costringendo una abitante ad andare a gettare l’immondizia altrove». Ieri pomeriggio (ed era giorno di festa) l’isola ecologica è stata comunque ripulita. Poca cosa rispetto al resto, ma un segnale di attenzione, anche se poi ci sono i finestrini rotti delle auto e le risse tra spacciatori: «Siamo costretti ad assistere quotidianamente alla preparazione ed al consumo di droga davanti alle nostre case, ai nostri giardini, nonché all’asilo ed alle scuole elementari e medie che si trovano in zona. Non è bello vederli mentre si iniettano la droga su braccia, collo, inguine ed altre parti del corpo». 


INCUBO QUOTIDIANO
Un incubo quotidiano, con i residenti che, incrociandosi in strada, si raccontano gli episodi avvenuti sotto casa. Ancora via Premuda: «L’altra sera gli operatori di Veritas stavano pulendo la strada, perché passano come minimo due volte al giorno - dice una coppia - Ma in mezzo hanno trovato quattro tossici che non volevano spostarsi. È arrivata una pattuglia dei vigili che, per 20 minuti, ha “trattato” con quei quattro ragazzi riuscendo finalmente a farli andare via. Venti minuti, forse di più, per una cosa così, e siamo invasi dappertutto di questi giovani che vederli in queste condizioni, sia chiaro, ci fa male al cuore». E dove non passa a pulire Veritas ci pensano gli stessi spacciatori che, oltre a vendere la droga, indirizzano i clienti che arrivano da altre città (che sono ormai la maggioranza) nei posti dove andare a bucarsi. In un video ripreso dalle telecamere di sorveglianza in via Fiume, le stesse che poche ore prima avevano registrato un “festino” notturno a base di eroina, si vedono i pusher africani passare, alle 11 di mattina, a raccogliere cucchiaini e stagnole. Un segno inequivocabile di controllo del territorio per cercare di mantenere “tranquilli” (si fa per dire) gli abitanti della zona.


BATTAGLIA SUI SOCIAL
E intanto, non potendo fare altro, tanti mestrini postano in Facebook le foto di clienti e spacciatori, a volte perfino riconoscibili. E Giampaolo Conte, l’amministratore della pagina “E robe del quartiere Piave”, ha dovuto bloccare tutto non appena si è accorto di decine di richieste di iscrizioni di personaggi sconosciuti dai nomi improbabili. È più che probabile che si tratti degli stessi tossicodipendenti e pusher che, oltre a controllare il territorio, ora vogliono presidiare anche i social.
 

Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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