Il vicino truffatore colpisce ancora: ennesima truffa messa a segno. Ora è allarme

Mercoledì 1 Luglio 2020
Il vicino truffatore colpisce ancora: ennesima truffa messa a segno. Ora è allarme
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MESTRE - Il truffatore seriale continua a colpire. Dopo le prime denunce pubblicate ieri sul Gazzettino, altri mestrini segnalano di essere stati fermati in questi giorni da questo giovane sui 35 anni che, spacciandosi per un vicino di casa rimasto chiuso fuori senza le chiavi, chiede dei soldi per fare il pieno dell'auto ed andare a recuperarle (chissà perché?) ad Asolo. Arrivando perfino a suonare il campanello alle 11 di sera o addirittura alle 5 di mattina.

«Ho perso le chiavi, aiutatemi». Si finge “vicino di casa”, ma è un truffatore

L'ennesima truffa è stata messa in scena nella tarda serata dell'altroieri, lunedì, in via Monteverdi, ai piedi del cavalcavia della Giustizia dalla parte di Mestre. «Ha suonato in casa alle 23 - racconta un residente -. Io ero appena rientrato e, come nelle altre truffe riportate dal Gazzettino, si è subito scusato per il disturbo e si è presentato come l'ingegner Andrea Darin (stesso nome utilizzato anche negli altri colpi, ndr.). Ha detto di essere rimasto chiuso fuori dalla vicina villetta restaurata in strada, di cui aveva appena cambiato la porta blindata. Non solo, ha detto di essere il fidanzato della ragazza che tutte le mattine porta fuori il cane, che esiste davvero e che conosco di vista. Insomma, era credibile». Credibilissimo, visto che l'ignaro residente gli ha dato 20 euro per fare il pieno al Mercedes ed arrivare fino ad Asolo dove i suoceri gli avrebbero dato una copia del mazzo di chiavi, salvo poi incontrare ieri mattina la fidanzata per strada che, ovviamente, è caduta dalle nuvole e che gli ha raccontato che una truffa simile sarebbe accaduta anche a delle sue amiche. «La cosa che preoccupa a questo punto è che controlla il territorio - riprende il truffato -. Per questo andrò a denunciarlo sperando che qualcuno lo fermi al più presto. Ha sui 35 anni, veste con dei pantaloncini corti bianchi e la camicia fuori da fighetto, capelli mori e corti con un taglio fatto bene, occhialini neri ed è sicuramente delle nostre parti, se non veneziano». 

Ma non è finita. Prima delle altre due truffe già segnalate in via Felisati e in via Tasso, il truffatore seriale era entrato in azione anche in via Cappuccina prima dell'alba di venerdì scorso. «Erano le 4.20 e stavo andando ad aprire il mio bar in piazza Barche - racconta il barista -. Mentre correvo in scooter mi ha fermato mettendosi in strada e dicendomi che si era chiuso fuori casa e che erano appena stati i pompieri ma non gli avevano aperto. Doveva andare a prendere suo figlio e per questo mi ha chiesto dei soldi per fare il pieno. La cosa mi puzzava un po', visto che i vigili del fuoco gli avrebbero aperto il portone, ma comunque in portafoglio non avevo denaro e a quel punto ho tirato dritto. Mi è andata bene».
L'ingegnere-truffatore non si è però perso d'animo perché, come è stato riferito da una cliente dello stesso barista, alle 5 di mattina ha suonato al campanello della sua casa in via Mestrina riproponendo il medesimo copione con qualche aggiustamento per l'occasione. «Si è scusato, era gentilissimo - ha detto la donna -. Si è giustificato sempre con la storia di aver perso le chiavi di casa, fingendosi il fratello di una vicina. E poi ha chiesto i soldi».
F.Fen.

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