Mestre invasa da droga e tossicodipendenti, scatta il piano di Brugnaro: cordone di sicurezza intorno alla stazione - Tutte le mosse

Martedì 6 Giugno 2023 di Davide Tamiello
Mestre invasa da droga e tossicodipendenti

MESTRE - «Sono aumentati a dismisura, provengono soprattutto da fuori. È un fenomeno che tocca il cuore, ma che crea degrado. Per questo partiremo con una grande operazione sociale e di comunicazione». Il sindaco Luigi Brugnaro, per la prima volta, parla dell'altro lato della medaglia. Finora il primo cittadino veneziano aveva sempre rivendicato con orgoglio l'azione repressiva agli spacciatori come strada maestra da seguire nella lotta al degrado e all'abuso di stupefacenti. Oggi, però, qualcosa sembra essere cambiato: Brugnaro sposta l'attenzione sui clienti.

L'idea è rendere note le loro situazioni alle famiglie, ai Comuni e alle Ulss di residenza, per chiedere un contributo, un intervento a monte

Cordone di sicurezza intorno alla stazione di Mestre

Il secondo passaggio sarà cinturare la stazione ferroviaria: quelli già "daspati" che verranno intercettati al ritorno in città, verranno accompagnati sul treno e rispediti a casa. «Non c'è alcun astio nei loro confronti, sappiamo che chi consuma è una persona in difficoltà che ha bisogno di aiuto - spiega il sindaco, ospite ieri alla festa dei carabinieri a San Zaccaria -. Sono persone che arrivano da fuori, in treno, non sono conosciuti dai nostri servizi sociali. Arrivano in zona via Piave, trovano la droga e hanno fretta di consumarla. E dove lo fanno? In mezzo alle case. Questo è degrado sociale, non possiamo restare a guardare». Alcune contromisure sono già partite: «Con il progetto Stop&go abbiamo messo a disposizione una sala, nel nostro Drop-in di via Giustizia, in cui portiamo i ragazzi la notte.

Qui possono smaltire gli effetti degli stupefacenti, così non sono pericolosi per loro e per gli altri, si riprendono e poi tornano a casa. Poi abbiamo una squadra operativa dei nostri operatori sociali sul campo e un furgone di Veritas per pulire dove c'erano i bivacchi. A questo si aggiungono, ovviamente, le pattuglie della polizia locale».


Far sapere alle famiglie cosa succede


Secondo Brugnaro gli autoctoni sono una sparuta minoranza. «I nostri sono una ventina, la vera esplosione è arrivata col caldo e il fenomeno è aumentato a dismisura. Agiremo su più fronti: a molti di questi abbiamo dato diversi Daspo. L'idea ora è di notificare quei decreti di allontanamento (ma anche quelli passati, cioè degli ultimi tre anni: sono qualche migliaio) alle famiglie, ai Comuni e alle Ulss di riferimento. È un modo anche per misurare il fenomeno. Mi aspetto che gli altri enti collaborino con noi per affrontare una questione che oggi credo vada ben oltre il degrado di Mestre».

Servizi sociali in via Piave

Inoltre verranno intensificati i servizi sociali su strada. «Abbiamo dato incarico a una cooperativa esterna che li seguiva solo di notte finora, adesso lo farà anche di giorno: in via Piave si vedrà un furgone dei servizi sociali operativo dalle 8 di mattina fino a notte inoltrata». Verrà, inoltre, istituita una "cintura" intorno all'area della stazione. «Arrivano da lì, quindi metteremo un presidio di vigili pronti a controllare che chi arriva non abbia già ricevuto un Daspo: in caso contrario verrà bloccato e fatto tornare indietro».

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La direzione da seguire


Anche il prefetto Michele Di Bari ha voluto sottolineare l'importanza di un corposo intervento sociale sull'argomento: «Comune e Ulss stanno facendo molto, la lotta allo spaccio deve per forza passare per una sinergia tra repressione e prevenzione. Per situazioni straordinarie, però, servono iniziative straordinarie. Il progetto "Stop&go" del Comune secondo me indica la direzione da seguire».

Ultimo aggiornamento: 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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