L'odissea dellla terza corsia, Autovie si allea con i sindaci: «Uniamoci per anticipare i lavori»

Venerdì 18 Giugno 2021 di Antonella Lanfrit
I lavori sul nodo dell'autostrada A4 a Portogruaro

MESTRE - «Prendo atto con piacere che i sindaci siano con noi per operare sulla tempistica. Non ho nessuna difficoltà a incontrare i sindaci. Sono felice che siano con me come io sono con loro». Maurizio Paniz, il presidente di Autovie Venete, la concessionaria dell'A4 impegnata nella costruzione della terza corsia, commenta così la previsione di una manifestazione «storica» che i sindaci dei 22 comuni del Veneto Orientale sarebbero pronti a organizzare se non sarà data una risposta in tempi celeri al tratto autostradale dell'A4 tra Portogruaro e San Donà di Piave.

I TEMPI
Il progetto per la realizzazione della terza corsia prevede che i lavori in quei chilometri si avviino nel 2025, per chiudersi nel 2028. I frequenti incidenti, anche gravi, e il traffico che si riversa di conseguenza sulle strade cittadine dei Comuni attraversati dall'arteria autostradale stanno generando però uno stress tale al territorio che i primi cittadini hanno deciso di passare a una «protesta pacifica ma incisiva», come l'ha definita il sindaco di Portogruaro Fioro Favero all'indomani della Conferenza dei sindaci della Venezia Orientale. Nell'essere attento alla voce dei sindaci, il presidente di Autovie richiama però sin da subito il «dato oggettivo di partenza» da cui non si può prescindere.
«Quando è stato approvato il progetto della terza corsia, e personalmente ero ben lontano dall'essere presidente di questa società considera -, il tratto tra San Donà e Portogruaro è stato calendarizzato per il 2025-2028.

Nel tempo le esigenze sono aumentate in termini di opportunità ed emergenze, ma è altrettanto evidente che noi abbiamo fatto tutto ciò che era stato programmato». E non solo. Paniz, infatti, quanto Autovie ha attivato per poter anticipare i tempi dei lavori e anche per essere pronti a intervenire nella maniera più efficiente ed efficace.

I CAVALCAVIA
«Abbiamo anticipato gli interventi sui cavalcavia del tratto in questione», menziona Paniz, «grazie a lavori condotti sempre con grande parsimonia e attenzione» e «stiamo insistendo con il Ministero delle Infrastrutture». È proprio su quest'ultimo punto che si sta giocando la partita cruciale e per la quale il presidente Paniz rivendica il massimo impegno. «Stiamo insistendo con il Ministero riprende perché definisca la strada che intende perseguire circa la concessione che riguarda l'autostrada: se trasferirla alla società Alto Adriatico o, e saremmo pronti al compito, lasciarcela in campo per portare a termine i lavori della costruenda terza corsia». La concessione autostradale ad Autovie Venete è infatti scaduta e, al fine di mantenere la gestione della stessa in capo a realtà incardinate sul territorio, evitando il ricorso alla gara europea, è stata costituita dalle Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto la società a completa partecipazione pubblica Autostrade Alto Adriatico.
Obiettivo, poter avere «la convenzione di concessione e realizzare le opere e la gestione delle tratte autostradali attualmente affidate ad Autovie Venete», come ha riassunto l'altro giorno l'assessore regionale alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli, commentando positivamente la conferma dell'avvocato Anna Di Pasquale nel ruolo di amministratore delegato della società da parte della Giunta delle nomine.

IL DIALOGO
I sindaci dei centri lungo l'asse Portogruaro-San Donà hanno riconosciuto ad Autovie l'anticipo dei lavori sui cavalcavia, ma nella loro visione non è sufficiente e non si rassegnano all'idea di veder finita la terza corsia nel tratto di interesse solo nel 2028. Sanno di «non avere la soluzione in tasca» e spingono i soggetti deputati - «i tecnici e le Regioni» - a rivolgersi a chiedere aiuti al Ministero delle Infrastrutture «se non riescono a risolvere il problema». Un'interlocuzione, per altro, che Autovie ha ben attiva. Da qui la disponibilità del presidente Paniz «a incontrare i sindaci per poterci muovere, felice che siano con me e io con loro». Quanto alla copertura finanziaria per la realizzazione della tratta, il presidente precisa: «Sempre che non ci siano pandemie». Il Covid-19 ha infatti rallentato i traffici e, di conseguenza, diminuito gli incassi della società autostradale.
 

Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 09:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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