Tari, milioni di euro non pagati: ora Veritas chiede gli arretrati

Sabato 6 Aprile 2019 di Elisio Trevisan
Tari, milioni di euro non pagati: ora Veritas chiede gli arretrati
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MESTRE - Non è così raro trovare debiti, o contenziosi, Tari a sei cifre. All'hotel Stucky (che nel frattempo deve aver risolto la sua posizione) si verificò vari anni fa in occasione della sua apertura, poi al gruppo Save con l'aeroporto Marco Polo, e, ancora, ai gestori della ristorazione del Forte Marghera, si aggiunge ora pure la società Grandi Stazioni, in particolare per la stazione ferroviaria di Venezia: ai circa 800mila euro richiesti da Veritas a Save, e ai circa 600 mila chiesti alla cooperativa onlus Controvento si aggiunge un altro milione di euro che sempre la Municipalizzata multiutility del Comune pretende da Grandi Stazioni, la società che gestisce le grandi stazioni ferroviarie italiane.
 
CONTENZIOSI O RICONTEGGI?
Alla fine dell'anno scorso il direttore genrale del Gruppo Veritas Andrea Razzini li aveva definiti non contenziosi ma riconteggi da entrambe le parti perché, magari in corso d'opera, sono state cambiate le destinazioni degli spazi. In ogni attività dove c'è movimento, insomma, dove la città è viva e non moribonda, capita che ci siano riconteggi da fare ma alla fine di solito l'Azienda non ci rimette».
Quello con l'aeroporto non si capisce bene cosa sia dato che Save continua a rimanere sulle sue posizioni, e quindi il braccio di ferro è tuttora in atto, in particolare riguardo ai parcheggi che possiede tramite la sua Marco Polo Park sostenendo che i viaggiatori, per andare a lasciare l'auto o a riprenderla, non gettano rifiuti a parte i pochi che buttano nei cestini.
Quello con la cooperativa Controvento, invece, è diventato un contenzioso in piena regola dato che il gestore della pizzeria Gatto Rosso e dei due ristoranti Bagolaro e Dispensa ha presentato ben due ricorsi al Tar contestando la richiesta di Tari arretrata: 475 mila euro per gli anni che vanno dal 2011 al 2016, mentre mancano ancora le notifiche degli anni 2017 e 2018 per circa altri 150 mila euro.
Il caso aveva provocato anche una discussione in Giunta comunale quando l'assessore Renato Boraso, accortosi della questione Tari, aveva proposto al sindaco di bloccare la proroga di un anno della concessione ma alla fine si era deciso di confermarla dato che i privati si sono impegnati, in cambio, a consegnare l'edificio Guardiola, che verrà poi affidato alla Fondazione Forte Marghera per i propri scopi statutari, e soprattutto a realizzare finalmente i nuovi bagni pubblici al posto di quelli decrepiti esistenti (con lavori divisi in due fasi: la prima per sistemare l'area esistente con la realizzazione di un servizio per diversamente abili e altri quattro servizi; una seconda per la costruzione, dove oggi ci sono spogliatoi, di una struttura uguale alla prima per poter così garantire due aree distinte di servizi igienici tra uomini e donne). Contemporaneamente, però, la Giunta decise che si opporrà fermamente ai ricorsi con i quali Controvento chiede al Tar di annullare le cartelle di pagamento della Tari (e di Tares prima).
PRIMA TRANSAZIONEForse la reazione di Ca' Farsetti ha portato consiglio, e in effetti è di questi giorni la proposta al Comune da parte della cooperativa Controvento, tramite i suoi legali, di chiudere le cause con una transazione grazie alla quale i gestori della ristorazione del Forte si impegnerebbero a saldare il 90% di quanto dovuto come Tassa sui rifiuti.
Tutt'altra vicenda è quella di Grandi Stazioni. Veritas ha calcolato che, con tutti i negozi sviluppati dalla società soprattutto nel nuovo distretto commerciale a Santa Chiara, il corrispettivo Tari da saldare sia di circa 1 milione di euro. E a questo punto si tratterà di vedere se Grandi Stazioni, come Save, sosterrà di produrre pochi rifiuti rispetto agli spazi occupati, oppure se si adeguerà come sta facendo Controvento. Resta il fatto che in ballo ci sono vari milioni di euro per le casse pubbliche.
Elisio Trevisan 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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