MESTRE - «Tossicodipendenti e sbandati a qualsiasi ora, scassi, porte forzate, paura ad uscire anche durante il giorno, figuriamoci quando è buio. La sicurezza a Mestre non esiste, non ne possiamo più». Roberto Toigo, segretario generale di Uil Veneto, denuncia la situazione in città dopo che stanotte, per l’ennesima volta, gli uffici del sindacato in via Bembo sono stati presi di mira dai malviventi.
«Telecamere, porte blindate, servizi di vigilanza. Siamo “costretti” a proteggerci – e spesso, tutto quello che facciamo non è sufficiente – e a vivere nella paura. Stanotte sono entrati nei nostri uffici per rubare qualche monetina dal distributore del caffè, forzando due porte, provocando danni. Purtroppo non è la prima volta che accade, ma è il clima generale a preoccuparci. Tutta la zona, da via Cappuccina alla stazione ferroviaria, è popolata da sbandati e delinquenti. C’è gente che smercia droga alla luce del giorno, nel nostro parcheggio troviamo tossicodipendenti a qualsiasi ora. La mattina dobbiamo raccogliere siringhe, c’è sangue dappertutto.
Toigo ricorda che le forze dell’ordine sono sempre state allertate, che la situazione è stata denunciata più volte, ma che la situazione non cambia. «Siamo arrivati al paradosso di sentirsi dire che dovremmo uscire prima dagli uffici, di non aspettare il buio. È un ragionamento inaccettabile, un non volere affrontare il problema ma aggirarlo».
«L’amministrazione comunale ha puntato i suoi mandati sul decoro e sulla sicurezza, ma ha fallito. Qualche giorno fa un quotidiano ha pubblicato una “mappa” delle zone più a rischio della città, ed è terribile vedere che questa area comprende quartieri che fino a poco tempo fa erano vivibili e sicuri, lambendo ormai il centro. E quando parlo con i commercianti e i negozianti qui attorno, sento solo rabbia ed esasperazione. Mestre – conclude Toigo – non si merita tutto questo».
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