Mestre. Sfratto ai gatti di Forte Marghera, costretti a "fare le valigie". «Alcuni sono anziani e vengono dall'Ucraina»

Mercoledì 7 Dicembre 2022 di Filomena Spolaor
Mestre. Sfratto ai gatti di Forte Marghera, costretti a "fare le valigie". «Alcuni sono anziani e vengono dall'Ucraina»
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MESTRE - Scontro sul gattile dell'Enpa a Forte Marghera tra l'associazione animalista veneziana e la Fondazione Forte Marghera. A calmare gli animi arriva l'assessore Renato Boraso, che sembra aver trovato una soluzione comune per l'accoglienza di tutti i gatti. Dopo una mail ricevuta dalla Fondazione, l'Enpa oggi dovrebbe lasciare per motivi di sicurezza il rifugio posizionato tra i due ristoranti, dove accudisce i gatti, e spostare tutti i felini in un piccolo capannone davanti al parco giochi. «In realtà i motivi, oltre a essere legati alla sistemazione dell'edificio, sono quelli di adibire tutta la zona per i ristoranti spiega Maria Grazia Silvestri, volontaria nel direttivo dell'Enpa.

E noi che abbiamo tre stanze con un sacco di gatti non sappiano dove metterli. É impensabile essere costretti a sloggiare perché si devono fare i lavori».

Braccio di ferro Enpa-Fondazione

La Fondazione aveva già provveduto ad assegnare un nuovo capannone all'associazione di fronte al parco inclusivo, dove sistemare tutti gli animali in attesa che venissero completati i lavori di sistemazione del tetto del rifugio. Alcuni felini sono stati portati, ma per gli altri mancava lo spazio fisico. «Qui - prosegue la volontaria - non ci possono stare tutti i gatti. Il problema è che il gattile di Malamocco non accetta più animali e non ci sono altri gattili disponibili. Abbiamo delle emergenze, ogni giorno per gatti abbandonati o randagi. Noi siamo gli unici». Il capannone offerto dalla Fondazione oggi ospita una sessantina di gatti, ma ne restano ancora una trentina da sistemare. «Si tratta di gatti anziani - sottolinea Maria Grazia Silvestri - malati, che provengono anche da persone dell'Ucraina che non potevano tenere il felino. Hanno bisogno di essere curati, cercare adozioni».

Stefano Mondini, presidente della Fondazione Forte Marghera, spiega che già qualche anno fa c'era l'esigenza di mettere mano al tetto dell'edificio del gattile, a rischio crollo. «É un problema che si protrae da anni dice Mondini e noi abbiamo costruito una nuova sede investendo più di 60mila euro. Abbiamo realizzato la nuova sede e inviato la lettera ad Enpa perché abbiamo esigenza di mettere in sicurezza il tetto. Essendo responsabili come gestori del Forte, non possiamo permetterci di avere animali all'interno di un edificio insicuro. Non abbiamo posto nessuna data di scadenza: c'è scritto con sollecitudine». La nuova sede è un edificio in cui, ribadisce il presidente della Fondazione, sono stati rifatti tetto, pavimenti, porte, impianto elettrico e creato una sorta di giardino esterno protetto per i gatti.

La soluzione

Ieri mattina è entrato poi in gioco, come assessore alle Infrastrutture, anche Renato Boraso che, dopo un sopralluogo, sembra avere trovato la soluzione. «Sono testimone che l'Enpa si era impegnata a liberare le strutture fatiscenti dichiara Boraso. Ho invitato l'associazione a transennare un angolo pericoloso, ma l'impegno è di sistemare il magazzino 11. Qui ci sono due barche antiche all'interno, e ho chiesto all'associazione che lo gestisce di spostarle. Il magazzino poi sarà ristrutturato nel tetto, e l'immobile fatiscente del rifugio sarà liberato. Elogio il lavoro encomiabile dell'associazione che sta salvando molti gatti, e verso cui ho annunciato la disponibilità ad un contributo nel 2023 per aiutarla nelle spese».

Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 15:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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