«Mestre come il Venezuela per l'eroina», la videosatira che fa scandalo

Domenica 8 Settembre 2019 di Tomaso Borzomì
Tommaso Faoro, 22 anni, è un comico mestrino
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4  minuti di satira pungente, visti da oltre 40mila persone su youtube. Il tutto racchiuso in una verve da consumato attore che, nonostante la giovane età, lo sta lanciando tra i comici più apprezzati del momento. Tommaso Faoro è un 22enne mestrino che definisce la sua città «una fetta di Venezuela ed eroina gialla alle porte di Venezia». Per rincarare la dose, e strappare una risata, spiega anche che la terraferma veneziana non è solo un grande parcheggio: «Se lasci la tua auto incustodita a Mestre o non è tua o è un’autobomba. E se fosse un’autobomba, da mestrino, ti direi grazie». Peccato però che sul gruppo facebook “Mestre mia” non tutti ne abbiano apprezzato l’ironia, arrivando a chiedere la querela per il giovane, riempiendolo anche di insulti sul suo video.
 
«I toni dal vivo sarebbero stati diversi, credo che molti la pensino come mio padre, cioè che non faccio ridere, ma credo che sia stato il social a portare a tutto questo. Sono stato tacciato di aver leso l’orgoglio mestrino, ma il compito di un comico è di far ridere», chiarisce Faoro. Il giovane comico prosegue: «Sono nato a Padova, ma dal giorno dopo ero a Mestre, è casa mia, ogni angolo è legato ad un ricordo, ma è innegabile che Mestre proprio non sia bellissima, e poi non si può negare che ci siano problemi di spaccio e droga. Io ho solo usato la figura retorica perché fa ridere: quando dico che un piccione vola a pancia in su perché a Mestre non c’è nulla su cui valga la pena defecare fa ridere, anche se cambiando Mestre con una qualsiasi altra città avrebbe funzionato lo stesso».
LA SCOPERTA
Sulla querela, Faoro si limita a una battuta: «In tasca ho quattro golia bianca e sei euro e sessanta, non credo si risolverebbero i problemi di una città». Sulla scia della nuova generazione di comici, Tommaso si definisce un ibrido stand up comedian: «Più battutista che monologhista, sicuramente ho meno spessore di altri, quando faccio ridere mi stupisco anche io». A scoprirlo è stato un altro comico affermato nel panorama nazionale, il veneziano Nicolò Falcone: «Mi ha scoperto in un tombino - continua ironico Faoro - sono il suo Et, solo che puzzo di più e col dito non guarisco le persone, al massimo io mi scaccolo». Su di sé e il suo stile dice: «Non sono un genio, sono un disadattato furbo, che accentua i propri difetti nella speranza che piaccia, parto dai miei veri difetti e li aumento, creando il personaggio». I suoi punti di riferimento sono Norm Macdonalds, Maurizio Milani anche se ammette le sue “colpe”: «Guardo anche Made in Sud o altri cabarettisti atroci, mi piace studiarli». Mentre il suo scopritore e amico, Falcone, liquida il tutto con una battuta: «Chi non conosce il genere è invitato alla rassegna che il 26 ottobre partirà al teatro all’Avogaria, dove Faoro sarà resident (presenza costante, ndr). Anche i mestrini possono arrivarci col tram. Solo che poi devono tornare a Mestre, a meno che non si affittino un Airbnb»
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Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 19:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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