Brugnaro svela la Mestre del domani
svolta sull'asse via Torino-San Giuliano

Domenica 10 Marzo 2019 di Tiziano Graziottin
Una veduta dall'alto di Mestre. Il grande cambiamento passa per il collegamento con Venezia
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VENEZIA - Mentre parla e gesticola, da italiano vero, è di tutta evidenza che idee e progetti oggi abbozzati sulla carta lui li ha davanti, financo nei dettagli; sul percorso tra via Torino e Forte Marghera ci sta già camminando, sta pedalando verso San Giuliano, sta regatando a bordo laguna. «E’ vero, nella mia testa è tutto chiaro», ammette: il rivoluzionario collegamento che dal Polo universitario di via Torino porterà al parco di San Giuliano (e in un secondo tempo ai Pili e alla ciclabile per Venezia) è un puzzle che Luigi Brugnaro vuole completare senza indugi, mettendo i pezzi di futuro rapidamente al loro posto.
 
Per il sindaco su questa rete di collegamenti ciclo-pedonali si gioca una scommessa vitale per far finalmente decollare il water front lagunare e avvicinare in modo decisivo terraferma e centro storico nel contesto della nuova, grande città metropolitana di cui Brugnaro tracciava le prospettive già quand’era al timone di Confindustria Venezia. Gli abbiamo chiesto di tradurre questo disegno finale, il suo “cosa sarà”.
LA PARTENZA
Il polo universitario di via Torino è il punto di partenza. «Questa operazione è uno degli elementi chiave per dare una veste nuova alla Città di Mestre, qualcosa di unico. Da parte sua l’Università ha fatto dei grandissimi investimenti in via Torino, e non solo in termini di strutture ma anche sui docenti e sul personale. Noi abbiamo in fase di realizzazione il percorso ciclo pedonale - largo tre metri e con illuminazione - con un ponte sopra il Canal Salso (in metallo, lungo 50 metri) che permetterà di arrivare a Forte Marghera, attraversando il campus, nel verde. I ragazzi, ma in realtà tutti i cittadini, potranno utilizzarlo per seguire le mostre e le iniziative che saranno organizzate nell’area o per andare a bersi lo spritz di sera. In alternativa potranno girare attorno al Forte, transitando a ridosso della pista di atletica che metteremo completamente a posto grazie a un contributo del Coni: devo dire un grande “bravi” agli uffici tecnici che hanno trovato diverse fonti di finanziamento». Per arrivare all’area verde contigua all’impianto di atletica si attraverserà via Forte Marghera, dove un semaforo a chiamata consentirà un passaggio in sicurezza; a quel punto sarà immediato l’accesso a viale San Marco, a ridosso della fermata del tram.
L’APPRODO A S. GIULIANO
«Di lì - prosegue Brugnaro, quasi disegnando nell’aria il percorso - si passerà sul cavalcavia che va al parco San Giuliano. I ragazzi potranno anche andare a vogare perché ci sono tutti i capannoni nuovi che stiamo costruendo. In questo ambito, all’altezza del Porta Gialla, è prevista la partenza della grande passerella ciclo pedonale che porterà da San Giuliano fino dall’altra parte, arrivando a incrociare la pista che va a Venezia. Su quella passerella potranno esserci delle scale che scendono e verrà posizionata una fermata del tram. Si potrà per esempio prendere il tram da piazzale Cialdini, andare ai Pili, scendere e andare a vogare. Sarà un grande centro della voga e della tradizione facilmente raggiungibile anche da Padova o Treviso; San Giuliano e le remiere diventeranno un asse prezioso per la città, andremo a divulgare la cultura del remo come fanno le grandi città del mondo, recuperando la vicinanza del mare. Sul bacino della Sepa, che è poco profondo, verranno fatte le garette dei bambini; lo spazio delle remiere sarà recintato ma resterà una fascia pubblica così a piedi si potrà arrivare fino in punta e le mamme si godranno le gare dei loro piccoli».
DA VENEZIA ALL’ARENA
In questo suo “viaggio” tra terra e acqua Brugnaro è già entrato nel territorio minato della controversa operazione Pili; qui seguiamo il suo racconto, per le polemiche del passato e del futuro rimandiamo alle puntate che verranno. «Infine ci colleghiamo sotto il ponte della Libertà e se riusciamo a fare lo scavo del canale Vittorio Emanuele saremo in grado di realizzare l’accessibilità nautica da Venezia all’Arena (il futuribile palasport della Reyer, ndr): un residente delle isole potrà venire a vedersi la partita da Murano con il barchino, senza rottura di carico e senza passare per piazzale Roma. Daremmo così al veneziano che arriva con la sua barca una funzione assolutamente nuova, a quel punto si potrebbe andare a vivere a Venezia perché ci sarebbero finalmente le stesse opportunità della terraferma».
In questo scenario (che sotto l’aspetto del collegamento ciclo-pedonale prevede anche la realizzazione dei 170 metri finali della passerella a sbalzo sul ponte della Libertà, in continuità con quella realizzata nel 2015) Brugnaro ha inserito tre progetti, tre ulteriori pezzi di questo grande puzzle, che pure considera elementi strategici di questo nuovo asse della città: strutturazione del parco per i concerti; nuovo canile; impianto Veritas. 
SPAZIO EVENTI AL PARCO
«Per poter ospitare le grandi manifestazioni al parco, a cominciare dall’Home Festival, serviva attrezzare l’area con dei plinti a innesto rapido, a baionetta, in modo tale che quando qualcuno chiederà l’area per un concerto o eventi non gli costerà nulla fare la recinzione. Questi in effetti erano i costi che - essendo l’area così grande - non consentivano di realizzare un utile dai concerti. L’area sarà quindi stabilmente attrezzata e ci saranno anche delle piazzole per le casse che, quando non saranno in funzione, accoglieranno giochi e attrezzi per attività ginniche. Poi ci sarà la predisposizione per i bagni, tutto già finanziato ovviamente perché a giugno si comincia».
Nello stesso polmone verde di Mestre ecco il canile. «Si prevede una struttura chiusa con una corsia centrale, dei recinti singoli dove si potrà accudire i cani e poi una porta piccola per andare all’esterno con un ulteriore recinto più grande; nel caso di concerti potranno però essere chiuse alcune porte per garantire tranquillità agli animali. Vicino c’è il centro veterinario e le stesse associazioni animaliste stanno seguendo il progetto».
Infine, l’intervento di salvaguardia idraulica. «Al termine di via Torino, di fronte all’Università, abbiamo investito 8 milioni di euro per finanziare il sollevatore di Veritas per le pompe che devono asciugare Mestre e soprattutto per evitare che si ripeta quel che accadde con l’alluvione nel 2007 quando la città andò sott’acqua, con disagi incredibili, cittadini che si ritrovarono i garage allagati e l’auto distrutta. Sarà un grandissimo impianto tecnologico, con questo intervento di sicurezza idraulica non succederà più».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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