Orafo rapinato proprio sotto casa ​da due banditi armati di pistola

Giovedì 29 Novembre 2018 di Davide Tamiello
La zona dove è avvenuta la rapina
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MESTRE - Lo hanno seguito fino alla porta di casa, per poi puntargli una pistola in faccia e farsi consegnare ciò che volevano. Ovvero: la borsa in cui pensavano che la vittima, un orafo, tenesse il proprio campionario. 
Una rapina studiata e calcolata, quella andata in scena alla Gazzera ieri sera intorno alle 19.30. Un artigiano della zona stava rientrando a casa, in zona via Rovigno. Sceso dall’auto, è stato affiancato da una Matiz bianca. Un uomo, volto coperto da un cappuccio è sceso rapidamente trascinando l’artigiano sulla recinzione di casa. L’altro, invece, è rimasto in macchina, pronto per la fuga. L’aggressore, a quel punto, ha estratto una pistola, puntandola dritta contro l’orafo. “Dammi le borse”, ha urlato. L’artigiano non ha opposto resistenza e ha obbedito agli ordini. In quella borsa non c’erano preziosi, ma solamente il computer e il cellulare. Il bandito è rientrato in auto e la Matiz si è data alla fuga: una manovra veloce, così veloce da non curarsi delle dimensioni della strada, decisamente ridotte.
DANNI
Il pilota ha strisciato la fiancata contro il muretto di cinta, per poi riuscire a tornare sulla strada principale e scappare. L’uomo, sotto choc, ha chiamato immediatamente le forze dell’ordine. Sul posto, le gazzelle del nucleo operativo radio mobile di Mestre, che si sono messe a caccia dei banditi. Il particolare della fiancata danneggiata è stato diffuso a tutte le pattuglie. Non è da escludere, però, che i rapinatori avessero escogitato un piano preciso.
Sicuramente avevano seguito la vittima: quella zona della Gazzera non ha negozi o attività, è chiaro che avevano puntato proprio l’artigiano. Forse, lo avevano seguito anche nei giorni scorsi, per studiare le sue abitudini e per individuare il momento migliore per entrare in azione. La loro ora X, quindi, è scattata ieri sera. I banditi potrebbero essere anche di più: una doppia batteria, come si usa in certi casi, per effettuare una staffetta in zona neutra e cambiare in corsa l’auto per la fuga. Una tattica per depistare gli inseguitori e guadagnare tempo prezioso. I carabinieri, già da oggi, passeranno al setaccio le telecamere dei sistemi di videosorveglianza privati della zona. La speranza è che qualche immagine possa aver immortalato un momento della fuga o dell’arrivo dell’auto. I rapinatori, mascherati, non avrebbero fatto trasparire accenti particolari, stando al racconto dell’artigiano. Si tratta della seconda rapina a mano armata in una settimana tra Chirignago e Gazzera: altre modalità, ma il reato rimane comunque lo stesso. Tre giorni fa, infatti, un uomo era entrato nella tabaccheria di via Trieste con una pistola, che aveva puntato contro il titolare e il figlio per farsi poi consegnare il bottino di circa 200 euro. Il bandito era entrato in azione con il volto coperto da una sciarpa. Starà agli investigatori capire se possa esserci un legame tra i due colpi, avvenuti peraltro a pochi chilometri di distanza.
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Ultimo aggiornamento: 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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